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Zona Franca: le tensioni tra Rossi e Patroni Griffi e le vicende portuali

Una necessaria premessa – Considerando il serrato dibattito in corso, è d’obbligo una premessa. In questi giorni sono riprese le tensioni fra il Sindaco Riccardo Rossi e il presidente dell’AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Fra le cause scatenanti ci sono soprattutto la profonda diversità «caratteriale» e un modo opposto di rapportarsi col «mondo». E di conseguenza viene il resto. Ciò ovviamente non può produrre buoni risultati, soprattutto se il «paziente-porto» è ridotto in fin di vita per le cure, non proprio azzeccate, che gli sono state somministrate finora. Sono stati letti anche numerosi interventi che, tra suggerimenti e altro, dicono la loro sulla situazione, ma nessuno, dico nessuno, fa quel minimo di autocritica necessaria che servirebbe proprio per ripartire, forse, da quegli stessi errori. Tutti a pontificare, tutti a indicare soluzioni come se venissero da Marte, dimenticando di essere stati tra i protagonisti di questa situazione: chi ha scelto i vari manager? Chi ha difeso a spada tratta l’unione col porto di Bari? Chi non ha preteso una netta discontinuità col passato? Certo ora bisogna porre rimedio, è assolutamente necessario per l’economia del territorio, ma se non cambia totalmente la musica …
Intanto, ed a prescindere, il presidente Patroni Griffi – visto che lamenta una «burocrazia difensiva» – spieghi come mai il Provveditorato OO.PP. non ostacola le opere proposte per il porto di Bari a differenza di ciò che spesso accade per quello di Brindisi? Dobbiamo preoccuparci della «persecuzione» del Provveditorato o di come vengono elaborati i progetti brindisini? E il sindaco Riccardo Rossi, da parte sua, ragguagli sull’attività svolta dal suo rappresentante nel Comitato di gestione dell’AdSPMAM per far sapere se le «rimostranze» di cui egli stesso si fa latore sono mai state portate nel suddetto comitato. Una delle cose che affliggono Brindisi è quella particolare categoria di «chi sa abilmente volgere a proprio favore una situazione», questa altro non è che la definizione, secondo Treccani, di un termine: il paraculismo.
Dite la vostra – Questo è l’argomento principale e mi incuriosisce conoscere il pensiero dei miei concittadini.
In conferenza stampa è stato presentato il progetto di waterfront seno di Levante. Una ipotesi di progetto resa possibile grazie ad un protocollo d’intesa con la AdSPMAM, la Capitaneria di Porto, il Consorzio ASI e l’Università̀ del Salento. A parte che lo si condivida o meno, penso che per dare forza alla sua presentazione sarebbe stata «opportuna» la presenza dei firmatari dell’intesa siamo all’ABC dei rapporti istituzionali. Evidentemente a questo progetto non credono molto neanche i proponenti.
Sono fermamente convinto che il Comune di Brindisi, con questa operazione, stia facendo un grossissimo favore all’AdSPMAM, togliendole due «rogne»: il capannone ex Montecatini e l’area ex Pol. I motivi? Ora li spiego.
Sul capannone è stato già detto tutto, ma rimangono due nodi fondamentali da sciogliere: l’accessibilità e la sua destinazione d’uso che, visto il sito, non potrebbe che essere prioritariamente quella dell’accoglienza passeggeri, sempre che si voglia veramente realizzare il banchinamento di S. Apollinare. Se, come dice Borri, dovrà accogliere migliaia di passeggeri questo diventa, appunto, un compito dell’Ente portuale non del Comune. Inoltre, dalle carte si legge che una volta restaurato dovrebbe ospitare anche un «museo-non museo», forse chi ha pensato ciò ha visto il film The Square di Ruben Ostlunde e, chissà, vorrà usare quegli spazi ‘espositivi-non espositivi’ per ‘opere-non opere’.
Per quanto riguarda l’area ex Pol, è risaputo che va bonificata (in modo serio) e per questo l’Ente portuale si era impegnato, ove i fondi Cipe non fossero bastati, a completare l’azione di bonifica a proprie spese. Quindi due grossi problemi in meno per l’Ente. Si consideri che questo progetto nel seno di Levante potrebbe interferire in modo negativo con le attività marinare come, del resto, è stato paventato dall’associazione Raccomar cui era stato chiesto il parere. Non è neanche credibile, come qualche operatore portuale ha asserito, che Patroni Griffi fosse contrario al progetto brindisino, poichè è ben nota la sua abilità nel far sapere come la pensa usando sia i canali ufficiali che quelli privati. Quindi un grosso favore all’AdSPMAM, che potrà meglio dedicarsi al progetto che la vede protagonista a Bari assieme al Comune.
Ma veniamo al dunque. Se i brindisini dovessero scegliere se riqualificare il seno di Levante o quello di Ponente (con conseguente spostamento della base navale), cosa deciderebbero? Mi rendo conto che quest’ultima idea – avanzata da Italia Nostra nel 2008 e riproposta di recente unitamente al Forum – è decisamente più impegnativa da perseguire, ma i risultati sarebbero tali da cambiare davvero il volto della città. Allora cari concittadini, cosa ne pensate?
Giorgio Sciarra (Rubrica ZONA FRANCA – Agenda Brindisi 24 luglio 2020 – Panoramica aerea del porto: foto Amedeo Gioia)

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