Sembra incredibile, ma ancora oggi a distanza di poco più di un anno dall’ordinanza di chiusura straordinaria (successivamente revocata) dello Stabilimento Petrolchimico ENI Versalis da parte del sindaco Rossi, ci ritroviamo nuovamente a parlare di concentrazioni di benzene che superano in una misura spaventosamente elevata, con punte d’incremento del 1000% durante l’accensione della torcia, i limiti previsti dalla legge (5 microgrammi per metro cubo). Come noto, il benzene è classificato come un elemento altamente cancerogeno dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. E lo stesso Ministero della Salute ne denuncia la pericolosità per la salute dell’uomo e l’ambiente. L’esposizione frequente ad elevate concentrazioni di benzene può causare danni al sistema nervoso. Ebbene, Europa Verde Brindisi non può più tollerare che nell’aria della città si concentrino elevate quantità di benzene che mettono a rischio la vita dei propri cittadini e quella delle popolazioni dei comuni limitrofi, bambini soprattutto, a seguito dell’attività di ENI Versalis. Soprattutto quando questo fenomeno si verifica a seguito di attività di manutenzione che, in giornate di gran caldo e afa (aria ferma e finestre delle abitazioni aperte), non fa altro che connotarsi per essere di una gravità incalcolabile anche in virtù che questa sarà una fermata molto lunga. Come Europa Verde vorremmo capire se le concentrazioni di Benzene, al di fuori di quelle consentite per legge, così alte durante le fermate sono derogate per legge oppure no. Noi pensiamo che i limiti imposti per legge valgono anche durante le fermate dell’impianto. Del resto, per quanto l’ARPA sia sempre vigile nel valutare la concentrazione di benzene nell’aria, la stessa non dispone di centraline per il controllo dell’aria all’interno dello stabilimento e l’unica informazione viene veicolata attraverso centraline di proprietà della Versalis stessa, palesemente in conflitto d’interesse. Noi di Europa Verde Brindisi auspichiamo con fermezza che questo stato di inquinamento fuori controllo, peraltro autorizzato dal ministro Cingolani a seguito della concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale che non prevede l’installazione di centraline pubbliche di rilevazione della qualità dell’aria sotto la responsabilità dell’ARPA, possa avere fine a seguito del ricorso presentato al TAR dal Comune di Brindisi e si possa davvero parlare di anno zero nella gestione socio-sanitaria e ambientale del problema.
EUROPA VERDE PROVINCIALE DI BRINDISI