Autore: Attualità Cultura IN EVIDENZA

Università del Salento: un faro di cultura nel bacino del Mediterraneo

Agenda Brindisi ha chiesto a Teodoro De Giorgio, storico dell’arte brindisino e tutor didattico presso l’Università del Salento, di fare il punto sulle attività che vedono impegnato l’Ateneo e gli sforzi che si stanno compiendo per accrescere l’offerta didattica e la sua internazionalizzazione.

Le classifiche dei migliori atenei, diffuse durante il periodo estivo, sono strumenti di conoscenza e comparazione ormai indispensabili per la scelta consapevole del futuro percorso di studio, non immuni tuttavia da critiche per l’arbitrarietà dei criteri adottati dagli istituti di ricerca socio-economica e dalle agenzie di consulenza educativa. L’arbitrarietà dei criteri, infatti, finisce inevitabilmente con il penalizzare gli atenei destinatari di minori finanziamenti rispetto ai grandi poli internazionali. E questo è tanto più vero in Italia, dove gli investimenti pubblici in istruzione e ricerca sono notevolmente sotto la media europea, nonostante i ragguardevoli risultati conseguiti dai ricercatori nei diversi campi del sapere. Tra gli atenei statali di medie dimensioni (studenti iscritti compresi tra 10 mila e 20 mila), che si distinguono per l’alta qualità dell’offerta didattica e lo spiccato profilo internazionale e professionalizzante, rientra l’Università del Salento, all’ottavo posto nella classifica stilata dal Censis – edizione 2023/2024. Negli ultimi anni l’Università salentina, grazie alla lungimirante politica del Rettore Fabio Pollice (in carica dal novembre 2019), si è affermata come vero e proprio faro di sapere nel bacino del Mediterraneo, sottoscrivendo protocolli d’intesa con istituzioni culturali nazionali e internazionali, accordi di collaborazione per l’innovazione e l’inclusione sociale, relazioni di partenariato per favorire nuove opportunità lavorative che mettono a frutto le competenze acquisite dagli studenti e, non in ultimo, promuovendo numerose iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale locale.

Nello scorso mese di giugno è stato siglato un accordo con la storica stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli in vista dell’istituzione a Brindisi di un polo di eccellenza per la ricerca e la formazione sulle scienze del mare, in grado di valorizzare la millenaria storia del Capoluogo e le esperienze dell’Ateneo nei settori della biologia marina e dell’archeologia subacquea. Rilevante è lo spazio riservato alla ricerca scientifica, come dimostra l’alto livello raggiunto dai centri di ricerca dipartimentali, interdipartimentali e interuniversitari di Ateneo e l’attivazione di innovative borse di dottorato cofinanziate dal mondo imprenditoriale per rendere più competitivo il sistema economico produttivo del Salento e della Regione Puglia. Sempre negli ultimi anni è stata potenziata la politica di internazionalizzazione, per offrire agli studenti iscritti l’opportunità di arricchire la propria formazione con esperienze estere – partecipazione a progetti mirati o Erasmus – e per attirare studenti provenienti dall’estero. Una politica che sta dando buoni frutti con l’arrivo di studenti da diversi paesi del mondo. E l’internazionalizzazione si riflette anche nella presenza di personale accademico straniero, che garantisce un indubbio miglioramento qualitativo dell’insegnamento, dell’apprendimento e della ricerca.

Tra le missioni istituzionali dell’Università del Salento rientra a pieno titolo anche la valorizzazione dei prodotti della didattica e della ricerca – la cosiddetta “terza missione” – con progetti, politiche e azioni che hanno una ricaduta culturale, economica ed educativa su piccola, media e vasta scala, mentre per favorire l’incontro di studenti e laureati con il mondo del lavoro vengono regolarmente promossi i Career day, che consentono alle aziende operanti nel territorio di selezionare giovani candidati da inserire nei loro organici. A dispetto del consolidato costume che vede gli studenti del Meridione d’Italia frequentare le università del Centro-Nord, all’Ateneo salentino può accadere di incontrare studenti settentrionali fuori sede, proprio come accaduto al sottoscritto durante le proprie lezioni di storia dell’arte. Un fenomeno destinato a crescere nel tempo e facilmente comprensibile: alla qualità dell’offerta didattica e dei servizi accademici si aggiungono i costi accessibili delle tasse universitarie, la disponibilità di alloggi a buon mercato, il costo sostenibile della vita, la facilità nel raggiungere le sedi didattiche e, aspetti per nulla irrilevanti, il clima temperato per buona parte dell’anno, la proverbiale affabilità delle popolazioni locali, le serate all’insegna del buon cibo e della musica, le spiagge di sabbia bianca e un patrimonio di luoghi e tradizioni tutto da scoprire.

Che l’Università del Salento sia radicata nel territorio e proiettata nel panorama internazionale lo testimonia anche l’attrice premio Oscar Helen Mirren (foto), salentina di adozione e ambasciatrice ufficiale dell’Ateneo, che nel recente spot istituzionale afferma: “L’Università del Salento è il luogo dove costruire la tua storia”.

Teodoro De Giorgio – Storico dell’arte

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