Autore: Controvento IN EVIDENZA Rubriche

Un microchip nel cervello

Qualche esaltato sostiene ancora che, col vaccino, ci inoculano un microchip per condizionarci e schiavizzarci. Errore! Noi siamo già belli cotti e rincoglioniti perché, evidentemente, questi piccolissimi circuiti integrati, nella nostra materia grigia, già li abbiamo da tempo. Di sicuro ce li hanno inseriti gli alieni, chissà attraverso quali diavolerie (raggi cosmici, onde di particelle misteriose, o magari programmi televisivi munnezza e pubblicità demenziale …). Non si potrebbe spiegare altrimenti la serie impressionante di vicende subumane, al limite dell’irreale, che si stanno verificando sempre con maggior frequenza. Un medico dentista, pur di ottenere il Green pass indispensabile alla riapertura dello studio, si «monta» un braccio in silicone nella cretinesca illusione di farla franca. Un trucco alla «Aldo, Giovanni e Giacomo» tanto paradossale e grottesco da superare ogni fantasia artistica, persino quella di Nelson Algren, lo scrittore statunitense che arrivò a immaginare soltanto un uomo dal braccio … d’oro. Il patetico idiota, una volta scoperto, ha poi rimpolpato il bagaglio della propria insipienza chiedendo all’infermiera di chiudere un occhio (magari di vetro). Mentre accadeva questo incedibile episodio, in quel di Bruxelles, abili sceneggiatori di sketch da cabaret, buttavano giù un ilare decalogo in ossequio a Sua Santità Il Politicamente Corretto.
Nella comunicazione scritta e orale, va evitato ogni riferimento di genere, di religione e di ogni altra forma d’espressione che non sia «inclusiva». E così, tra 14 giorni, dovremo augurarci «Buona festa», «Buon giorno della post vigilia». Per soprammercato, se i vostri cugini si chiamano Maria e Giovanni (ma chi è poi ‘sto Giovanni?) non potrete più chiamarli per nome, ma solo tramite vezzeggiativo, cognome o «ngiuria». Mi sa che il giorno in cui hanno concepito queste idiozie, i membri della Commissione Europea hanno sbevacchiato parecchio … Non meno ridicoli sono stati gli studenti (in gonna?) dell’Università di Pisa, i quali hanno chiesto con forza l’allestimento di bagni … neutri, alla faccia di ogni criterio igienico e di riservatezza. Chissà cosa ne pensano i genitori 1 e 2 di questi emancipatissimi figliuoli universitari della neo «Anormale di Pisa». Basta con le icone del maschietto in pantaloni e della femminuccia in gonna (va benone un punto interrogativo), basta col genere (da abolire anche nelle grammatiche, nei documenti e nella classificazione delle tipologie musicali). Anche il termine «genero» va abolito perché scorretto ed esclusivo: meglio definirlo «nuoro», con la «n» minuscola per non confonderlo con il capoluogo sardo. E poi c’è la comica storia degli asterischi (Benvenut* a Tutt* alunn*). Capite che il chip immessoci dagli alieni sta avendo effetti devastanti. La situazione ormai è grave ma non seria. Si parla tanto di «Intelligenza artificiale» ma forse sarebbe bene parlare anche di «Stupidità genuina», perché l’intelligenza, come l’amore, può anche svanire, la stupidità invece no, perché è immutabile e eterna.
Bastiancontrario (Rubrica CONTROVENTO – Agenda Brindisi 10 dicembre 2021)

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