Autore: Cronaca IN EVIDENZA

Truffa ai danni di imprenditori, ordine di carcerazione per Susco

Gli agenti del Commissariato di P.S. di Ostuni diretti dal dott. Andrea Toraldo, hanno tratto in arresto il 49enne Francesco Susco in esecuzione dell’Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Brindisi, dovendo lo stesso espiare la pena di 6 anni e cinque mesi 5 di reclusione. Il provvedimento detentivo è la conseguenza della condanna definitiva inflitta a Susco, resosi responsabile unitamente ad altri quattro correi, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di svariate truffe in danno di commercianti e imprenditori locali e delle province limitrofe. L’attività investigativa svolta dal personale del Commissariato di P.S. di Ostuni, veniva avviata nel mese di maggio 2009, dopo che un imprenditore barese, titolare di una ditta di termo-idraulica, denunciava di essere stato vittima di una truffa architettata da SUSCO ed i suoi complici, i quali si procurarono un ingiusto profitto, costituito nel farsi consegnare una fornitura di 34 condizionatori di varia potenza ed una caldaia, pagando la merce alla vittima con un assegno bancario dell’importo di Euro 16.250,03 – poi risultato scoperto – ed una rimessa bancaria, a trenta giorni, per un ammontare di Euro 10.135,20 – mai pagata. Le indagini immediatamente avviate, consentivano di smascherare nel giro di alcuni mesi,  l’intero sodalizio criminale che, in particolare, aveva dato vita ad alcune imprese individuali denominate “Edil Sud”- “Edil Progress” (intestate a prestanome), per mezzo delle quali Susco e associati riuscirono a truffare in maniera seriale 15 imprenditori e commercianti di materiali edili e di termo-idraulica, facendosi consegnare in più occasioni merci per un valore superiore a 100mila euro. I pagamenti delle molteplici forniture truffate venivano effettuati alle ignare vittime da SUSCO e correi, mediante la consegna di numerosi assegni bancari, derivanti da conti correnti accesi presso Istituti di Credito locali e dei paesi limitrofi, che alla scadenza dei titoli risultavano privi di fondi. Nel corso delle indagini vennero ricevute numerose denunce-querele rese dalle vittime del sodalizio, tra le quali anche quelle di alcuni autotrasportatori impiegati nei vari movimenti delle merci e dei materiali edili. Inoltre vennero sentiti anche numerosi testimoni che con le loro dichiarazioni contribuirono alla ricostruzione dei fatti, consentendo alla Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Ostuni, a conclusione di una complessa indagine, di chiudere il cerchio intorno a Susco ed ai suoi complici.

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