L’anatra marmorizzata è arrivata nella Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. Il primo avvistamento risale ad una settimana addietro. Si tratta di un fenomeno miracoloso. Questa specie è infatti minacciata dall’estinzione a livello globale, rarissimi sono gli avvistamenti in Italia. Il personale del Consorzio di Gestione della riserva monitora quotidianamente le condizioni di salute dell’ecosistema protetto e la presenza degli animali, con particolare riguardo alla zona umida, anche in ragione di una convenzione sottoscritta tra il Consorzio e la Regione Puglia per il monitoraggio degli uccelli acquatici nei più importanti siti pugliesi. Alcuni giorni fa è avvenuta la scoperta che ha entusiasmato i biologi: due anatre marmorizzate si sono stabilite in uno dei chiari d’acqua di Torre Guaceto. Un fenomeno eccezionale. Un passo indietro per comprendere l’importanza dell’evento. Ci sono specie animali che popolano innumerevoli areali, ossia trovano le condizioni adatte alla loro vita in diversi Paesi ed in numerosi habitat, poi ci sono quelli con areale limitato. La sopravvivenza dei secondi è, quindi, strettamente collegata allo stato di salute dei pochi luoghi che popolano. L’areale distributivo dell’anatra marmorizzata è rappresentato dal Marocco, dall’Algeria, dalla Tunisia e dalla Spagna, dove si concentra la quasi totalità della popolazione europea. Qui la progressiva e massiccia antropizzazione degli ambienti naturali nei quali questo animale ha sempre vissuto ha condotto ad un crollo della popolazione della specie che oggi è pari al 10 percento rispetto a quella di 50 anni fa. L’anatra marmorizzata potrebbe estinguersi, ragione per la quale è stata classificata come “vulnerabile” nell’ambito della lista rossa mondiale redatta da BirdLife International (2000. In Europa, questa specie è inclusa tra quelle di prioritario interesse conservazionistico ed è stata oggetto di un piano d’azione di tutela internazionale. Sino ad un recente passato, in Italia, l’anatra marmorizzata è stata osservata in modo irregolare e generalmente con un bassissimo numero di soggetti. A partire dal 1999 si è registrata la comparsa di alcuni individui in corrispondenza di alcune piccole zone umide della Sicilia sud-occidentale. Queste segnalazioni fanno ritenere che sia in atto un processo di colonizzazione spontanea della Sicilia, verosimilmente a partire dalla popolazione presente in Tunisia.
Nel tentativo di dare respiro alla specie, circa 10 anni addietro sono stati condotti alcuni progetti per la riproduzione in Sicilia, ma ogni tentativo è risultato vano. A oggi, l’unica via percorribile per la protezione della specie è la tutela degli habitat nei quali questi animali possono vivere. Intanto, l’anatra marmorizzata continua a muoversi alla ricerca di luoghi adatti alla sua sopravvivenza. Gli avvistamenti sono rari. Quello di Torre Guaceto è il secondo registrato in Puglia ed il primo di una coppia.Gli esperti biologi faunisti del Consorzio spiegano che le ragioni dell’approdo dei due esemplari in riserva sono legate alle ottime condizioni di salute della palude di Torre Guaceto. Elemento che inorgoglisce l’ente dato che il chiaro d’acqua scelto dalla coppia è il frutto di un importante intervento di ingegneria naturalistica realizzato dal Consorzio per il ripristino della palude in un’area distrutta attraverso bonifica negli anni ’30-’40. La coppia ormai stanzia in riserva da circa una settimana, ora potrà decidere di migrare verso l’Africa per lo svernamento per poi tornare per la stagione degli accoppiamenti o di rimanere e poi mettere su famiglia. A Torre Guaceto potrebbe nascere una nuova colonia dell’anatra marmorizzata grazie alla governance del Consorzio che da sempre tutela in modo stringente l’ecosistema della riserva. Il personale dell’ente sta monitorando quotidianamente le attività dei due esemplari e intanto è al lavoro su un progetto per l’ampliamento della palude e la diversificazione degli habitat, in modo tale da ottenere una zona umida sempre più accogliente ed adatta alla vita di un maggior numero di specie animali. Ora, non rimane che incrociare le dita e sperare che la coppia di Torre Guaceto decida di dare nuovo slancio alla specie in riserva.