Il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale personale della Guardia Costiera di Brindisi con la collaborazione del personale dell’ARPA Puglia DAP Brindisi – a seguito di un’attività d’indagine delegata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi Dott. Alfredo MANCA – a fine dicembre aveva posto sotto sequestro un’area di circa mq. 1.000,00 sita presso l’area portuale di Brindisi, Port Facility denominata “Costa Morena”. All’interno dell’area era stata accertata la presenza di rifiuti speciali pericolosi e non, tra i quali mezzi e imbarcazioni ormai in stato di degrado e abbandono, rottami ferrosi vari e plastici contenuti in diversi contenitori, una grossa gru in evidente stato di abbandono/deterioramento con presenza diffusa di ruggine ed un consistente numero di traversine ferroviarie in legno trattate con CREOSOTO, sostanza cancerogena, estremamente volatile e diffusibile nell’ambiente sia per vaporizzazione (che aumenta col crescere delle temperature), che per percolazione (con possibile inquinamento delle falda acquifera). Le traversine ferroviarie, quando dimesse, vengono classificate come rifiuto pericoloso. I rifiuti risultavano depositati su un terreno privo di sistemi di raccolta di acque meteoriche ed esposto all’azione degli eventi meteorici. Successivamente, al sequestro penale eseguito a carico di ignoti, con l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, le aree sono state completamente liberate e bonificate per opera di una ditta specializzata, incaricata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Sono ancora in corso le indagini tese all’individuazione dei responsabili dell’abbandono dei rifiuti ai quali, oltre alle contestazioni di natura penale previste dal Testo Unico sull’Ambiente, saranno posti a carico tutti gli oneri derivanti dalle operazioni di bonifica dell’area.
Terminata la bonifica di un’area demaniale marittima nel porto
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