Autore: IN EVIDENZA Rubriche Zona Franca

Storie di «coviddi» e di chiarezza

Il «coviddi» – «Non ce n’è di Coviddi» … «è tutto finito» disse Angela da Mondello sdraiata sotto il sole di luglio. All’intervistatrice che ammoniva che sarebbero potuti tornare i contagi replicò «a settembre, a settembre ci chiudiamo tutti a casa». Un personaggio, bastò questo a farne un personaggio dei social con inviti in programmi televisivi. Beh, ora che il «coviddi» c’è, è ritornato come è stato preconizzato, che facciamo, protestiamo? Scendiamo in piazza, spacchiamo le vetrine, bruciamo i cassonetti? Quanto una storia, seria e grave come questa, sia uscita fuori dai binari del raziocinio è evidente, e non sono calcolabili i danni fatti dai programmi televisivi. E’ stata offerta un’informazione confusa e confusionaria, la scienza è stata spesso contraddittoria, sono stati commessi errori e l’aver negato l’evidenza – da parte di qualcuno – è stato criminogeno.
Fatto sta che oggi ci troviamo ad affrontare nuovamente l’emergenza, saremmo dovuti essere preparati invece risultiamo più vulnerabili almeno sotto l’aspetto psicologico, non siamo abituati ai sacrifici forse perché li rifiutiamo a prescindere. Autorevoli scienziati ammoniscono che bisogna affrontare seriamente quanto ci viene indicato, pena il prolungarsi dell’emergenza e l’inasprimento delle restrizioni. Se qualche stupido pensa che c’è chi goda a vedere esercizi commerciali e di ristorazione chiusi è, appunto, uno stupido. Non si può nascondere che la situazione sia molto complicata e che economicamente sarà un mezzo disastro, per questo urge assolutamente sostenere chi è in difficoltà. Le pesanti situazioni economiche hanno generato manifestazioni di protesta, avvelenate da forme di violenza e rinfocolate da chi ha tutto l’interesse d’alimentare l’«incendio» diffusosi in molte città. Purtroppo, non manca la strumentalizzazione politica da parte di chi, negli ultimi mesi, ha detto tutto e il suo contrario.
Vale la pena citare l’esempio del sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, che intelligentemente ha voluto essere presente alla manifestazione di protesta per solidarietà verso i commercianti, dando un segnale di coesione ma anche, probabilmente, per evitare che la situazione potesse degenerare. Un esempio che la politica dovrebbe seguire.

Chiarezza, virtù basilare – Vi sono rapporti in cui la chiarezza è l’elemento essenziale per instaurare, soprattutto tra enti e istituzioni, rapporti più costruttivi nell’interesse di tutti. Sebbene sia stato chiesto da più parti, in due vicende tale elemento pare mancare: il deposito di gas di Edison e la richiesta di Yilport di creare un terminal crocieristico a Brindisi.
Nel primo caso è venuto fuori che il sito (causa di forti dissidi) fu indicato a Edison dall’AdSP MAM. Questa «indiscrezione» fu resa pubblica dall’imprenditore Teo Titi che l’aveva colta in una dichiarazione di Edison, della quale, per altro, pare esista una registrazione audio. Tale circostanza è stata però smentita dal presidente dell’AdSP MAM.
Il secondo caso: alla richiesta di Yilport, l’Ente portuale pare abbia risposto dando appuntamento a Bari e su ciò è nato un piccolo giallo con conseguenti retro pensieri, perché mai incontrarsi a Bari se il porto interessato è Brindisi? Il presidente Ugo Patroni Griffi, per dissolvere le nascenti e malevoli perplessità, dichiara che alla richiesta della società turca venne data immediata risposta offrendo «la piena disponibilità ad un incontro, auspicabilmente a Brindisi o ove preferissero» e per dissipare ogni residuo dubbio tenne a precisare che ciò «emerge dalla documentazione, che non ho nessuna remora ad esibire».
Ambedue le questioni sembrerebbero, in apparenza, di lana caprina, ma non lo sono perché se alcune versioni dei fatti vengono seccamente smentite ci devono pur essere seri motivi per farlo. Di certo non ci saranno problemi a dare concretezza alle smentite con quella documentazione che si dice non aver «nessuna remora ad esibire». Come chiesto da più parti.
Il sindaco Riccardo Rossi, visto che ambedue le questioni possono incidere sullo sviluppo della città e del porto, dovrebbe avere interesse a chiarire sia l’una che l’altra per ragioni di tale evidenza che sarebbe perfino offensivo spiegare. Dovrebbe e potrebbe farlo chiedendo direttamente o attraverso il suo rappresentante in seno al Comitato di gestione, l’ingegner Alfredo Lonoce, dando un significato a questa nomina.

Giorgio Sciarra (Rubrica ZONA FRANCA – Agenda Brindisi 30 ottobre 2020)

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