Autore: Attualità IN EVIDENZA

Solazzo (Cisl): declino industriale di Brindisi, un tavolo interministeriale

Pochissime settimane addietro, era il 4 febbraio, come sindacato confederale abbiamo manifestato,in prossimità della Scalinata virgiliana, contro l’ingiustificabile declino industriale di Brindisi; una vera e propria agonia che non merita né la città né il territorio, ripagati finora solo con teorici e vuoti proclami di programmi di investimento ma, contestualmente, martoriati da vertenze destinate solo a cassa integrazione e/o licenziamenti. Il Governo nazionale, dunque, batta un colpo e faccia chiarezza sul paradosso per cui, mentre una crisi energetica delicatissima sta mettendo in discussione il sistema di approvvigionamento del gas nel Paese, si prospetterebbe la rinuncia all’impianto TurboGas della Centrale Enel di Cerano, già di per sé dimezzato in relazione alla potenza prevista inizialmente (1680 megawatt),quando da sempre esso è stato considerato investimento opportuno per agevolare la transizione energetica. Crediamo che non sia più sufficiente la sensibilità, la determinazione e la volontà di giungere a soluzioni, sempre manifestata da S.E. il Prefetto dott.ssa Carolina Bellantoni che ringraziamo pubblicamente anche per la grande solidarietà espressa al mondo del lavoro. Ora, però, non si continui a parlare solo di investimenti su fonti rinnovabili, campi fotovoltaici, sistemi di accumulo, torre dei venti, spazi dell’energia, riqualificazione del verde, vasche d’acqua, teatro all’aperto, parco giochi, visite guidate, attrezzature per lo sport. Tutti investimenti nobili e utili per la città, qualora effettivamente realizzati ma a noi, come sindacato, occorre sapere anche altro, ad esempio, quali piani industriali e occupazionali sono previsti per questo territorio oppure se candideremo tutte le lavoratrici ed i lavoratori che rimarranno per strada a fare i giardinieri. Ironia a parte, per noi il limite di sopportazione è oggi superato al punto da non escludere la mobilitazione di piazza, qualora i livelli istituzionali a tutti i gradi di responsabilità tardassero ancora a fare chiarezza e ad assumere provvedimenti consequenziali.

Eppure sono non pochi i percorsi da intraprendere e per i quali abbiamo già denunciato oggettivi ritardi, a partire da quali politiche attive del lavoro prevedere per Brindisi, compito al quale chiama a fornire risposte la missione 5 del PNRR (inclusione e coesione). Ed ancora: entro fine mese per i 69 ml assegnati alla Puglia per la misura Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL) dovrebbero essere stati elaborati i piani formativi regionali; ma ciò si sta realizzando effettivamente ed è stato ascoltato il territorio per verificare e quantificare professionalità, competenze e soprattutto livelli di occupazione da garantire oltre che da riqualificare? E poi: si ha coscienza che l’occupazione necessaria  per mantenere in esercizio un impianto fotovoltaico non ha nulla a che vedere con l’occupazione impiegata in una centrale termoelettrica? Insomma, crediamo che non ci siano più spazi per l’attesa, a meno che la governabilità del malessere sociale dei brindisini finora assicurata dalle forze sociali non sia più sufficiente, per cui ci si attende che sia Brindisi a spostarsi presso le sedi ministeriali che contano per segnalare che il territorio sta per esplodere definitivamente.

Gianfranco SolazzoSegretario Generale Cisl Taranto Brindisi

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