«Benedetta» anche da un improvviso scroscio di pioggia, martedì 18 agosto si è tenuta a Brindisi la Festa del Varo: il molo del quartiere Sciabiche è stato il suggestivo scenario del battesimo del mare dei primi due «schifarieddi» della flotta del neonato Circolo Remiero. L’evento si è svolto alla presenza di una folta e partecipata platea (debitamente distanziata nel rispetto delle prescrizioni Covid19), nonchè del sindaco Riccardo Rossi, dell’assessore Roberto Covolo (al suo ultimo giorno in tale ruolo, in quanto dimissionario per essere candidato sindaco a San Vito dei Normanni) e di rappresentanti di associazioni a vario titolo coinvolte in un interessante progetto socio-culturale, rivolto sia a un turismo sostenibile sia al sociale. La benedizione – quella vera – è stata di don Mimmo Roma, vulcanico e cordialissimo amministratore parrocchiale della Cattedrale. L’idea progettuale del Circolo, sostenuta da altre figure che ne hanno immediatamente colto lo spirito, è stata del cantautore e vogatore (oltre che giovane collega giornalista) Vincenzo Maggiore e di Antonio Romanelli, il cui cognome non può non ricordarci la lunga e grande tradizione marinara di Brindisi. Il progetto, come sta per dirci Vincenzo Maggiore in questa intervista, è stato concepito all’interno del Laboratorio di Innovazione Urbana Palazzo Guerrieri, creatura dell’ormai ex assessore Covolo. “È proprio così – conferma Maggiore – e probabilmente senza l’intuizione di Roberto non staremmo a parlare oggi del Circolo Remiero Brindisi. È stato lui a suggerirci di partecipare a un bando regionale PIN e in generale è lui il primo ad aver intravisto nel progetto un potenziale importante. Roberto ha scelto di intraprendere una nuova avventura politica, ma non dimentichiamo l’impatto del suo impegno per questa città».
Come è nato il tutto? L’incipit del progetto è stato l’anzidetto bando regionale cui si è aggiunto un avviso pubblico del Comune di Brindisi sottoscritto dal Laboratorio di Innovazione Urbana Palazzo Guerrieri. Su suggerimento di Davide Di Muri e Davide Agazzi, attraverso un percorso formativo, il raggio d’azione del Circolo si è esteso: alle iniziative da svolgere a bordo dei nostri mezzi si aggiunge il ruolo di contenitore di tutte le attività sportive-turistico-esperienziali della città di Brindisi. Inoltre, è al momento in corso una mappatura online di tutti i gruppi e associazioni impegnati nel settore.
E ieri, dunque, si è tenuta la Festa del Varo, con la presentazione del progetto, i saluti, alcuni momenti di riflessione e la musica, purtroppo interrotta dalla pioggia, del trio composto da Paola Petrosillo (chitarra e voce), Isabella Benone (violino) e Giancarlo Pagliara (fisarmonica). Parliamone … Ieri è stato il giorno del varo e della benedizione dei primi due «schifarieddi» della nuova flotta. Abbiamo pensato di organizzare una piccola manifestazione in linea con la tradizione ma con qualche elemento di novità per regalare agli spettatori e a noi stessi una bella emozione … con il fuori-programma offerto dal meteo. Gli «schifarieddi» sono un elemento tradizionale che fa parte dell’antica cultura locale. In passato non sono stati solo mezzi di trasporto, ma anche sistemi di sopravvivenza per i pescatori e per i propri nuclei familiari. Oggi ritornano in una veste nuova, nella speranza di restituire dignità alla tradizione e fare da nuova leva rinvigorire il turismo locale. Tutte le attività che svolgeremo a bordo delle nostre barche saranno, come detto, principalmente di taglio sportivo–turistico–esperienziale, ma l’intento del Circolo Remiero Brindisi è anche ripopolare di piccole imbarcazioni a remi il mare di Brindisi.
Nel tuo discorso hai citato altre realtà associative per il loro contributo non (sol)tanto alla riuscita dell’evento, ma alla realizzazione del progetto. Quanto ritieni importante la coralità di idee e di azioni in questo campo? Ho voluto sottolineare la condivisione di questa idea non solo con Palazzo Guerrieri, che ha consentito di implementare la stessa con altre figure e con le loro idee, ma voglio anche immaginare un rapporto di collaborazione e di partnerhip sia con altre realtà sportive legate al mare, sia con sodalizi operanti in altri mondi: dal sociale alla musica, alla cultura in senso lato. Tra queste, l’associazione musicale «Yeahjasi» (anch’essa vincitrice di un bando regionale che vede, tra l’altro, l’assegnazione dell’ex Convento Santa Chiara come sede della “Casa della Musica”, n.d.r.), e «Brindisi e le Antiche Strade» per la comunanza di intenti nel voler valorizzare adeguatamente alcuni tratti storico-culturali peculiari della nostra città.
Va infine sottolineato che il senso del progetto, lungi da ogni intento economico, è contribuire – attraverso forme inedite frutto di un connubio tra innovazione, tradizione e creatività – a delineare un futuro sostenibile per il nostro porto con il suo entroterra urbano. Un intento irrealizzabile, va detto, senza il sostegno delle istituzioni. In quale misura hanno contribuito? Oltre al Comune di Brindisi, prima menzionato per l’avviso pubblico, vorrei citare e ringraziare l’Amministrazione Provinciale per la pronuncia in favore del nostro progetto e per aver concesso uno spazio importante qual è la porzione a noi destinata in comodato d’uso dell’ex Circolo Nautico. Ma permettimi anche di ringraziare Don Mimmo Roma per la sua presenza, per la vicinanza e per l’impegno dimostrato nel voler dare seguito alla tradizione del Palio dell’Arca, la regata competitiva tra «schifarieddi», molto sentita da noi brindisini, che da molti anni si svolge nel porto interno in concomitanza con la festa patronale.
Un ruolo altrettanto importante, come hai evidenziato nella presentazione, è svolto dall’imprenditoria privata. Il main sponsor del Circolo Remiero Brindisi è Danese Group. Fin dalla prima chiacchierata nel suo studio, Giuseppe Danese ha voluto condividere la nostra visione romantica attraverso una collaborazione concreta. L’Approdo delle Indie (un tratto della banchina storica del porto interno adibita ad attracco di imbarcazioni da diporto, n.d.r.) dovrebbe diventare uno dei siti focali che daranno vita alle nostre attività. Anche l’impresa familiare Barretta, storicamente legata al porto di Brindisi, nella persona della signora Rosy non ha fatto mancare il proprio ausilio all’iniziativa.
E allora, in bocca al lupo e … Buon vento e mare calmo!
Intervista a cura di Mimmo Saponaro – Foto Maurizio De Virgiliis