Dal consigliere regionale Pino Romano riceviamo e pubblichiamo una riflessione sulla situazione politico-amministrativa del Comune di San Pietro Vernotico.
Le ultime vicende legate all’attività dell’Amministrazione Comunale e, in particolare, del sindaco Pasquale Rizzo confermano quanto sosteniamo ormai da lungo tempo. Ci troviamo di fronte, infatti, ad una gestione disastrosa della cosa pubblica, per l’azione di un primo cittadino allo stesso tempo litigioso e inconcludente. Del resto, gli ultimi accadimenti con fermano il clima irrespirabile in Municipio.
Basta leggere la lunga e dettagliata missiva dell’ormai ex segretario generale Giuseppe Alemanno per rendersi conto che descrive dettagliatamente la totale mancanza di serenità nell’esecuzione di processi amministrativi, così come nei rapporti di dipendenti e consiglieri, oltre che con gli stessi cittadini di San Pietro. Il Dr Alemanno, inoltre, descrive dettagliatamente una serie numerosa di procedimenti amministrativi sui quali l’ingerenza del sindaco travalica i confini della legittimità degli atti, precostituendo in tal modo fattispecie penalmente rilevanti. Un sindaco, insomma che – per dirla come il dott. Alemanno – esprime “negatività” e quindi rende impossibile qualsiasi forma di dialogo. Ed è così che il nostro paese si ritrova coinvolto in complesse controversie giudiziarie, in tante opere incompiute, nella totale assenza di servizi rivolti al cittadino, in liti con lo stesso legale dell’ente, con le organizzazioni sindacali, con le associazioni di categoria e forse anche con se stesso.
Le tante cause intentate con le imprese esecutrici di opere pubbliche (il cimitero, il centro Alzheimer di via Stazione, il “dopo di noi” di via Torchiarolo) espongono il Comune alla dichiarazione di “fallimento” che comporterà l’aumento alla massima aliquota di tasse e tributi. A questo si aggiunge l’ormai frequente visita, in Municipio, di esponenti delle forze dell’ordine che, evidentemente per conto dell’Autorità giudiziaria, acquisiscono materiale sull’attività amministrativa. E poi – non certo per ultimo – l’inchiesta che vede coinvolti sia il sindaco che il vice sindaco con ipotesi di reato particolarmente gravi. Preoccupa la gestione senza regole di trasparenza di tutte quelle somme (buoni pasto, sostegno alle povertà, contributo sui fitti) rivenienti da stanziamenti nazionali e regionali; quanto i servizi sociali del Comune hanno potuto istruire le pratiche e quanto hanno avuto un ruolo gestionale quei componenti della giunta sulla cui testa pende il voto di scambio? In tutto questo, chi rischia di più sono proprio i consiglieri comunali di maggioranza che, con il loro voto, legittimano l’azione di questa Amministrazione e le scelte strampalate del sindaco Rizzo. Facciano attenzione – lo dico spassionatamente – perché i rischi che questa barca affondi per la forza d’urto delle onde è assai concreto.
Pino Romano – Consigliere regionale