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Ripensare il mercato del centro

Se cercate notizie online sul mercato ittico del centro le prime informazioni ad apparire sono quelle relative alle numerose attività di ristorazione presenti nell’omonima piazza. Attività che hanno contribuito a rendere quel posto già magico, caratterizzato dalla bellissima tettoia liberty di inizi Novecento, un luogo di ritrovo e di festa durante le sere estive, con tavolini, musica dal vivo e tanta vita. I brindisini, ma non solo, adorano passare le serate nella piazza, dove quasi tutti gli spazi sono ormai occupati da ristoranti e pizzerie. Esiste, poi, un altro spazio, adiacente alla piazza: il vero e proprio padiglione del mercato del pesce, altrettanto bello e imponente, realizzato nei primi anni trenta. Alcuni anni addietro fu interessato da lavori significativi: furono creati piccoli box per i venditori, snaturando un po’ il senso e la bellezza dell’immobile stesso. La scelta, tuttavia, mirava a riunire sotto lo stesso tetto tutti i commercianti dell’area, compresi quelli del mercato ortofrutticolo, che durante il giorno hanno le proprie bancarelle in piazza.

Il mercato ittico coperto nel centro di Brindisi

Oggi, sei anni dopo quei lavori, i banchetti esterni sono ancora lì, il grande padiglione del mercato ittico è semivuoto, dopo essere stato «ferito» e smembrato in tante piccole cellette, e la situazione è immutata.
Il mercato del centro, peraltro, da molti anni vive ormai una crisi profonda, dovuta a diversi fattori, tra cui le difficoltà per trovare facilmente parcheggio nella zona. Resta, dunque, un mercato di quartiere, per i residenti e poco altro, mentre potrebbe essere un grande attrattore per cittadini e visitatori.
Alcuni anni fa lo yacht di un famoso miliardario fece tappa a Brindisi. I proprietari, accompagnati da una nota agenzia locale, fecero una passeggiata in città, recandosi tra l’altro al mercato del centro, che apprezzarono tantissimo per i prodotti tipici e la particolarità del posto. Racconto questo aneddoto perché credo sia fondamentale comprendere il potenziale di alcuni nostri prodotti locali, di alcune attività caratteristiche, così comuni per noi ma così apprezzate dagli stranieri.
Arrivo quindi al dunque: in molte città, a partire da Roma, in questi anni si sta investendo tantissimo sui piccoli mercati di quartiere, soprattutto se situati in luoghi storici. Si stanno riprogrammando gli orari, anche a vantaggio dei turisti, si stanno promuovendo campagne di comunicazione web e sul territorio, attraverso le associazioni. Ma soprattutto si stanno ripensando gli spazi in modo da poter accogliere bar, localini, librerie ed eventi.
Gli esempi non mancano: oltre Roma possiamo citare il mercato delle Erbe di Bologna o, guardando alle nostre zone, l’ex mercato del pesce in Piazza Ferrarese, a Bari. Aprirà a giorni e sarà uno spazio dedicato all’arte e ai prodotti tipici della Puglia. Sarà sia mercato dell’enogastronomia locale, sia una galleria di arte contemporanea. L’idea, dunque, è quella di fare di un mercato un luogo da vivere, per cittadini e turisti, uno spazio – come se ne possono trovare nelle grandi città del mondo – che attira famiglie e visitatori.
Perché non provarci anche a Brindisi? La piazza è già frequentata e inizia a diventare nota, per i locali appunto. Adesso si deve riprendere in mano lo spazio del mercato, valorizzare la struttura, ripensare l’offerta. Perché i nostri prodotti locali sono parte delle nostre bellezze. L’Amministrazione ci pensi.
Andrea Lezzi

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