Il rapporto Censis Lottomatica, presentato lo scorso mese al Senato, ha disegnato una chiara correlazione tra il gioco legale e quello illegale. Quest’ultimo è stato protagonista di una crescita significativa durante la crisi sanitaria e le chiusure legate al Covid-19, espandendosi in modo silenzioso ma costante. Il gioco in Italia è ormai un fenomeno trasversale a gruppi sociali e a territori. Si gioca di più al Sud (57,1%), mentre al Nord c’è da fare una distinzione tra Ovest (42,3%) ed Est (36,7%). A farlo sono soprattutto i giovani, con la Puglia che rappresenta insieme alla Sicilia e alla Campania uno degli epicentri del gioco nel nostro Paese. Secondo il 61,3% degli italiani, le restrizioni sul gioco legale, sia quelle passate che quelle attuali, hanno in qualche modo favorito l’emergere del gioco illegale. Molti sostengono che meno restrizioni potrebbero contribuire a controllare meglio il mercato illecito del gioco, che attualmente è un’attività lucrativa per la criminalità organizzata. In questo contesto, il 77,4% degli italiani ritiene che il gioco legale, regolato e gestito dallo Stato, rappresenti una barriera importante contro l’illegalità. Dal sondaggio emerge anche che il 91,3% degli intervistati ritiene che lo Stato debba proteggere, regolare e gestire il settore del gioco per il bene dei consumatori e della società. Questa posizione è condivisa in modo uniforme tra i diversi territori e gruppi sociali del paese.
“Abbiamo analizzato al dettaglio i risultati emersi dal Rapporto Lottomatica-Censis per capire meglio l’opinione pubblica e soprattutto quella parte attiva dei giocatori nel nostro paese”, ci spiega Silvia Urso della redazione di Giochidislots.com. “Il rispetto delle regole viene visto come un indicatore di credibilità, qualità e affidabilità dei concessionari di gioco da parte dell’87,7% degli italiani intervistati. I concessionari sono considerati i principali garanti dell’applicazione delle regole e delle leggi nel settore del gioco legale. Tuttavia, dai dati è emerso un diffuso scetticismo sul proibizionismo, soprattutto al Nord, mentre è guardato con diffidenza in Centro Italia (83,3%) e al Sud e nelle Isole (81,4%). In generale, in tutti i territori, un atteggiamento ostile verso il gioco legale è malvisto. L’89,7% degli italiani ritiene che sia compito dello Stato sensibilizzare e informare i giocatori sui pro e contro del gioco, incluso il sostegno di iniziative legate al gioco responsabile”, continua Urso. Da qui emerge anche l’esigenza di una riforma che armonizzi le normative a livello nazionale. La nuova Delega Fiscale portata avanti dal governo Meloni rappresenta un passo cruciale per la futura riforma del settore del gioco, che sarà seguita da ulteriori azioni per risolvere le problematiche regionali.
Dipendenza da gioco d’azzardo in Puglia: il dibattito sulle Comunità Terapeutiche accreditate – Ad esempio, in Puglia uno dei punti di discussione riguarda i problemi delle Comunità Terapeutiche accreditate che si occupano della dipendenza da gioco d’azzardo. La richiesta delle comunità di recupero è quella di rivedere il divieto di acquisto di servizi da strutture extraregionali, imposto per contenere la spesa sanitaria dalle delibere di Giunta 412/2023 e 809 dello scorso 12 giugno. Un altro dei problemi legati alle delibere riguarda l’inserimento degli assistiti nelle strutture solo a livello provinciale, il che potrebbe penalizzare gli utenti delle province meno fornite e rischia di ostacolare il percorso riabilitativo. Galante e Casili sostengono che il piano terapeutico-riabilitativo dovrebbe essere personalizzato e cercare la migliore soluzione per ciascun assistito, considerando aspetti clinici, educativi e sociali. La loro richiesta di audizioni ha lo scopo di esaminare le criticità segnalate assieme al Dipartimento e agli altri soggetti interessati, per comprendere la situazione attuale e cercare possibili soluzioni.
Rapporto Censis-Lottomatica: il gioco è un fenomeno trasversale in Italia. Puglia, uno degli hot spot al Sud – Il rapporto Censis Lottomatica, presentato lo scorso mese al Senato, ha disegnato una chiara correlazione tra il gioco legale e quello illegale. Quest’ultimo è stato protagonista di una crescita significativa durante la crisi sanitaria e le chiusure legate al Covid-19, espandendosi in modo silenzioso ma costante. Il gioco in Italia è ormai un fenomeno trasversale a gruppi sociali e a territori. Si gioca di più al Sud (57,1%), mentre al Nord c’è da fare una distinzione tra Ovest (42,3%) ed Est (36,7%). A farlo sono soprattutto i giovani, con la Puglia che rappresenta insieme alla Sicilia e alla Campania uno degli epicentri del gioco nel nostro Paese. Secondo il 61,3% degli italiani, le restrizioni sul gioco legale, sia quelle passate che quelle attuali, hanno in qualche modo favorito l’emergere del gioco illegale. Molti sostengono che meno restrizioni potrebbero contribuire a controllare meglio il mercato illecito del gioco, che attualmente è un’attività lucrativa per la criminalità organizzata. In questo contesto, il 77,4% degli italiani ritiene che il gioco legale, regolato e gestito dallo Stato, rappresenti una barriera importante contro l’illegalità. Dal sondaggio emerge anche che il 91,3% degli intervistati ritiene che lo Stato debba proteggere, regolare e gestire il settore del gioco per il bene dei consumatori e della società. Questa posizione è condivisa in modo uniforme tra i diversi territori e gruppi sociali del paese. “Abbiamo analizzato al dettaglio i risultati emersi dal Rapporto Lottomatica-Censis per capire meglio l’opinione pubblica e soprattutto quella parte attiva dei giocatori nel nostro paese”, ci spiega Silvia Urso della redazione di Giochidislots.com. “Il rispetto delle regole viene visto come un indicatore di credibilità, qualità e affidabilità dei concessionari di gioco da parte dell’87,7% degli italiani intervistati. I concessionari sono considerati i principali garanti dell’applicazione delle regole e delle leggi nel settore del gioco legale. Tuttavia, dai dati è emerso un diffuso scetticismo sul proibizionismo, soprattutto al Nord, mentre è guardato con diffidenza in Centro Italia (83,3%) e al Sud e nelle Isole (81,4%). In generale, in tutti i territori, un atteggiamento ostile verso il gioco legale è malvisto. L’89,7% degli italiani ritiene che sia compito dello Stato sensibilizzare e informare i giocatori sui pro e contro del gioco, incluso il sostegno di iniziative legate al gioco responsabile”, continua Urso. Da qui emerge anche l’esigenza di una riforma che armonizzi le normative a livello nazionale. La nuova Delega Fiscale portata avanti dal governo Meloni rappresenta un passo cruciale per la futura riforma del settore del gioco, che sarà seguita da ulteriori azioni per risolvere le problematiche regionali.
Dipendenza da gioco d’azzardo in Puglia: il dibattito sulle Comunità Terapeutiche accreditate – Ad esempio, in Puglia uno dei punti di discussione riguarda i problemi delle Comunità Terapeutiche accreditate che si occupano della dipendenza da gioco d’azzardo. La richiesta delle comunità di recupero è quella di rivedere il divieto di acquisto di servizi da strutture extraregionali, imposto per contenere la spesa sanitaria dalle delibere di Giunta 412/2023 e 809 dello scorso 12 giugno. Un altro dei problemi legati alle delibere riguarda l’inserimento degli assistiti nelle strutture solo a livello provinciale, il che potrebbe penalizzare gli utenti delle province meno fornite e rischia di ostacolare il percorso riabilitativo. Galante e Casili sostengono che il piano terapeutico-riabilitativo dovrebbe essere personalizzato e cercare la migliore soluzione per ciascun assistito, considerando aspetti clinici, educativi e sociali. La loro richiesta di audizioni ha lo scopo di esaminare le criticità segnalate assieme al Dipartimento e agli altri soggetti interessati, per comprendere la situazione attuale e cercare possibili soluzioni.