Dal letame possono nascere i fiori. Ma, non solo i fiori: anche ortaggi di ogni genere! Sì, perché forse non tutti sanno che a Brindisi esistono degli orti particolari; per tanti anni la nostra città è stata vessata dalle attività illecite della malavita che, in tutto il suo losco percorso, ha accumulato beni di ogni genere e di immenso valore, disseminati sul territorio. Con il valoroso impegno delle forze dell’ordine e della magistratura, questo «letame» ha perso il suo potere ricattatorio sulla città – si spera del tutto – e con esso sono venuti meno anche tanti loro beni che gli sono stati confiscati, tra cui, appunto, dei terreni.
Nel quartiere Paradiso, in una zona adiacente al centro giovanile di aggregazione, è accaduto un piccolo miracolo: la melma rappresentata dalla malavita ha cambiato forma, colore, odore e scopo. Alcuni ettari di terreno confiscati sono diventati degli orti. Tre attivissime signore (Annarita Zigola, Giusy Margherito e Antonia Lanza) che abitano in questo quartiere, per troppo tempo abbandonato, hanno avuto l’idea di presentare un progetto al comune. Animate dalla voglia di riscatto per la loro zona cittadina, hanno portato avanti, con caparbietà, uno dei progetti di Palazzo Guerrieri. Volevano a tutti i costi dare respiro al loro quartiere e, soprattutto, donare ai loro abitanti un luogo in cui incontrarsi e produrre qualcosa per cui il tempo valesse la pena essere impiegato. Circa cinque anni fa, ne fecero degli orti didattici in cui i ragazzi e i bambini della zona, ma non solo, potessero imparare a coltivare e constatare quanta fatica ci voglia per prendersi cura della terra. Poi, a maggio dello scorso anno, il progetto prese una sfumatura diversa: per i venti orti nacque un bando di partecipazione rivolto a tutti i brindisini, che avrebbe consentito loro di aggiudicarsi, con contratto annuale, un orto ciascuno da coltivare. Il tutto con il solo obbligo di una quota mensile di dieci euro e venti euro, una tantum, per l’iscrizione.
Il progetto è stato accolto con successo dai brindisini. C’è però ancora tanto da fare e non solo in questo quartiere in cui, ahimè, mancano dei servizi essenziali: non ci sono palestre e parchi, per esempio. Sarebbe auspicabile che questa splendida iniziativa, che prende il nome di «Ortomania», venisse emulata e diffusa in tutti i quartieri, visto il gran numero di terreni incolti. Potrebbe rappresentare un antidepressivo naturale per tutte quelle persone che non trovano stimoli né attività degne di essere svolte, ma anche la possibilità di portare in tavola dei prodotti a chilometro zero.
Per avere informazioni in merito, potete consultare il sito di Palazzo Guerrieri, cercando la voce «Ortomania».
Manuela Buzzerra (Rubrica QUI MANUELA – Agenda Brindisi – 19 marzo 2021)
Quartieri, l’esempio di OrtoMania
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