Nei mesi scorsi ho più volte portato all’attenzione dell’Amministrazione comunale, la preoccupazione di numerosi nostri concittadini, che reclamavano il proprio diritto alla sicurezza, revocata in dubbio dalla carente o insufficiente manutenzione delle strade e dei marciapiedi situati nel quartiere Casale. In quelle circostanze ho cercato di rappresentare l’amarezza di chi non aveva trovato nella pubblica amministrazione un interlocutore attento alle loro preoccupazioni e sollecito nel soddisfare i bisogni di sicurezza e di tranquillità, messe a rischio dalle tante buche e dalle sgretolature esistenti sul manto stradale e/o dalle tante piastrelle sconnesse o divelte sui marciapiedi. Nel frattempo, la situazione non è purtroppo mutata. Anzi, a quelle esistenti da lungo tempo, si sono aggiunte altre situazioni di sofferenza, che evidenziano lo scarso interesse dell’amministrazione per quelle segnalazioni stante la situazione esistente (solo per citarne qualcuna ) in via Andrea Bafile, via Ammiraglio Cagni, via Castromediano, via Monticelli, sul piazzale antistante la chiesa Ave Maris Stella, dove si riscontrano grandi difficoltà per le persone anziane nel riuscire ad arrivare in chiesa, costretti a fare i conti con le diverse insidie esistenti sui marciapiedi.
Una situazione di inerzia che desta non poche perplessità sulla reale capacità della struttura comunale di essere all’altezza dei bisogni della gente, a causa di quello che viene percepito come un evidente deficit di organizzazione, uomini, mezzi e del sistema di controllo del territorio, che sarebbe necessario migliorare con urgenza. Nondimeno, quella che è mancata in questi ultimi anni, credo sia stata la cultura dell’attenzione al cittadino, ai suoi bisogni, alle sue esigenze, praticata e confinata quasi esclusivamente nei periodi elettorali , nelle parole, nelle promesse, che hanno contribuito a determinare un diffuso senso di sfiducia dei cittadini nella capacità di reale rappresentanza dell’Amministrazione comunale. Per questo, se si vuole effettivamente tentare di ricostruire quel rapporto di fiducia, non è più rinviabile la realizzazione di una nuova municipalità, di una nuova cultura dell’amministrare, che metta effettivamente al centro dell’interesse dell’amministrazione comunale la comunità , che li faccia uscire finalmente dall’isolamento delle aule comunali in cui si sono rinchiusi, per avventurarsi nella città, fra i cittadini, per ascoltarli, per toccare con mano i bisogni della gente. Sperimentando un nuovo terreno di ascolto e di confronto continuo con il cittadino, che dia conto e visibilità dell’attività svolta e dei risultati reali conseguiti in termini di efficacia sociale degli interventi effettuati, affinché egli possa consapevolmente valutare la corrispondenza fra il suo sistema di bisogni e le risposte che vengono fornite in termini di qualità, efficienza e coerenza con gli obiettivi dichiarati. Spero che le mie, come quelle di tante cittadini, non siano, ancora una volta, parole al vento, come purtroppo è avvenuto in altre circostanze.
Giovanni Cafarella – Rappresentate di un gruppo di cittadini del Casale