“Rendere permanente il Tavolo Tecnico regionale istituito per la verifica e l’aggiornamento del Prezzario Opere Pubbliche, convocato nel 2023 solo una volta; definire un metodo di aggiornamento del prezzario per agevolare i professionisti impegnati nella stesura di nuovi progetti o nella revisione di progetti già redatti sulla base delle versioni precedenti; indicare nell’ambito del prezzario le voci di costo relative ai restauri, e quelle relative all’esecuzione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria”.
È quanto chiedono gli Ordini degli Architetti pugliesi in un documento particolareggiato inviato dalla Federazione Ordini Architetti P.P. e C. di Puglia dove, preliminarmente, si sottolinea l’esigenza di considerare il Tavolo tecnico regionale “Edilizia, Restauro e opere di Recupero, Impianti sportivi”, istituito peraltro su sollecitazione della stessa Federazione, uno strumento permanente utile alla stesura, verifica e aggiornamento del Prezzario Regionale, e si chiede di considerare l’apporto della Federazione funzionale a definire una “metodologia di aggiornamento del prezzario stesso, piuttosto che alla definizione-aggiornamento delle singole voci di prezzo”.
“Abbiamo ritenuto opportuno e necessario sollecitare la Regione in merito ad una questione stringente per la nostra professione e più complessivamente per la qualità complessiva degli interventi edilizi a regia pubblica che ricadono nei nostri territori”, dice Maurizio Marinazzo (foto), Presidente della Federazione Ordini pugliesi. “Come sappiamo”, prosegue Marinazzo, “il prezzario è lo strumento di riferimento per la quantificazione preventiva, la progettazione e la realizzazione delle opere pubbliche nella nostra Regione ed è fondamentale, soprattutto in questo periodo di attuazione delle opere previste anche nelle nostre città nell’ambito del PNRR, facilitare il lavoro di tutti gli operatori della filiera degli appalti pubblici nell’interesse generale”.
Nella lettera, i Presidenti Andrea Roselli (BAT), Maurizio Marinazzo (Brindisi), Tommaso Marcucci (Lecce) e Paolo Bruni (Taranto) rilevano, infatti, l’urgenza di rendere “conforme il nuovo prezzario al Nuovo Codice dei Contratti” e, per facilitare “il lavoro dei professionisti rappresentati dalla scrivente Federazione e, in modo diretto o indiretto, di tutti gli operatori della filiera degli appalti pubblici”, chiedono: “di avere per ogni voce di elenco prezzi la relativa analisi del prezzo disaggregata”, perché possa essere più agevole l’aggiornamento del Prezzario”; una implementazione dello stesso “contrassegnando le voci che rispondono ai Criteri CAM vigenti e, tra questi, l’affidamento di servizi di progettazione e l’affidamento di lavori per interventi edilizi”; una puntuale indicazione dei costi relativi agli interventi per il superamento delle barriere architettoniche, attualmente “ridotti ad ascensori e piattaforme elevatrici, mentre risultano totalmente mancanti voci riguardanti rampe in legno o metallo, materiali attualmente in costante incremento di utilizzo”; una “definizione e realizzazione del metodo e del sistema informativo di transcodifica, classificazione e cooperazione applicata”. Denunciano – punto quanto mai essenziale – “la carenza nel prezzario delle voci relative al settore restauro, a differenza di quanto accade, ad esempio, per i prezzari delle Regioni Campania e Calabria”, soprattutto per quanto concerne “l’intervento diretto di restauro e l’esecuzione della manutenzione ordinaria e straordinaria di un vasto numero di beni culturali”, oltre ad essere totalmente assenti “le voci riguardanti lavorazioni che normalmente vengono effettuate nell’ambito di restauri”.
“Si coglie l’occasione per ribadire la disponibilità della scrivente Federazione, nello spirito di leale collaborazione che caratterizza i rapporti fra enti pubblici, per garantire una qualità integrata degli interventi e una qualità urbana realmente degna di questo nome, in linea con la sfida della sostenibilità ambientale, sociale ed economica che tutti vogliamo vincere”.