«Abbiamo vinto nel momento in cui abbiamo partecipato. Per noi Mesagne 2024 rimane un obiettivo da raggiungere. Ripartiamo da questo patrimonio che abbiamo costruito, che ha fatto leva su una partecipazione senza precedenti». Le dichiarazioni a caldo del sindaco Toni Matarrelli, rilasciate al collega Gianmarco Di Napoli (foto) durante la diretta di Antenna Sud per la cerimonia di proclamazione della città «Capitale della Cultura Italiana 2024», svolta a Roma nella «Sala Spadolini» del Ministero della Cultura. Ha vinto Pesaro, una grande città, ricca di storia come ha osservato con rispetto e signorilità lo stesso primo cittadino mesagnese
E’ stata un’esperienza indimenticabile per Mesagne, dalla candidatura alla realizzazione del dossier di presentazione. Tutto questo all’indomani della celebrazione del trentennale della istituzione a Mesagne del commissariato di PS con cui, di fatto, cominciò il processo di riscatto dopo i tempi bui e sanguinosi della Sacra Corona Unita, che proprio a Mesagne aveva le sue solidi radici. Oggi un’altra Mesagne!
LA NOTA STAMPA UFFICIALE DEL SINDACO TONI MATARRELLI – “#Mesagne2024 continua: non abbiamo ottenuto il titolo di Capitale della Cultura, ma il nostro risultato è comunque straordinario, realizzeremo grandi cose. Subito dopo la proclamazione, la Commissione ministeriale ha raggiunto me e la progettista Simonetta Dellomonaco per congratularsi con noi. Il ministro della Cultura, on. Dario Franceschini, ha comunicato da pochi minuti il nome della città che si è aggiudicata il titolo di Capitale italiana della Cultura. Si tratta di Pesaro, alla quale vanno i nostri migliori auguri e i nostri sinceri complimenti. Il nostro progetto “Umana Meraviglia” è stato molto apprezzato. Lo dice, tra l’altro, il fatto che sia arrivato alla fase finale superando altre proposte, molto qualificate. Abbiamo sognato in grande, come ci siamo abituati a fare da quando Mesagne ha imparato a credere in sé stessa e nelle proprie potenzialità.Siamo stati capaci di fare un tratto di strada che è servito a ricostruire, conoscersi, riconoscersi. Per poi rilanciare e puntare tutto su una storia che non solo è destinata a continuare, ma ha talmente dell’incredibile che crederci fino in fondo è stata una scommessa che abbiamo sentito di dover fare con noi stessi. Abbiamo lanciato forte il cuore oltre l’ostacolo.Non dovevamo inventare nulla, solo metterci in gioco. E Mesagne questo sa farlo bene. Una storia di riscatto vissuta, elaborata e scandagliata fino ad essere strumento di incredibile forza sul quale poter contare, è diventata un racconto da narrare al Ministero della Cultura. Il racconto doveva servire a spiegare quanto quella storia fosse unica e importante, ma anche come potesse diventare quella di altri luoghi, di altri posti, di altre comunità. Perché, nonostante tutto, ‘l’umanità è destinata ad essere felice’.
E questa corsa per diventare Capitale italiana della Cultura ci ha fatto prendere la rincorsa per procedere ancora più spediti verso quest’obiettivo. Grazie a tutti coloro che ci hanno accompagnato: uno strepitoso gruppo di lavoro guidato dalla mente brillante della coordinatrice di progetto, l’architetto Simonetta Dellomonaco; il mio insostituibile consulente alle Politiche Culturali e Scolastiche, il coordinatore di Mesagne2024, avv. Marco Calò; i miei infaticabili collaboratori e gli uffici comunali; tutta la Comunità mesagnese, in tutte le sue espressioni; tutti gli Enti, a partire dalla regione Puglia, le organizzazioni istituzionali e non, regionali, nazionali, internazionali. Nulla si conclude, non abbiamo portato a casa il titolo di Capitale italiana della Cultura, ma #Mesagne2024 non finisce. Abbiamo appena spiccato il volo“.