Autore: Calcio Sport

Permanenza certa in serie D, ma intanto la Perbrindisi recede

Il 20 maggio la Figc ha deliberato l’interruzione definitiva di tutte le competizioni dilettantistiche. Giorni dopo, la LND, durante il Consiglio Direttivo tenutosi in videoconferenza, ha reso note le proposte da sottoporre al Consiglio Federale in riferimento ai verdetti finali. Per quanto riguarda la serie D, girone H, campionato che interessa direttamente il Brindisi FB, le proposte sono: cristallizzazione delle classifiche alla data dell’ultima giornata ufficialmente giocata; promozione in serie C della prima in classifica, il Bitonto; retrocessione delle ultime quattro, Agropoli, Francavilla, Nardò e Grumentum (Nocerina salva grazie alla classifica avulsa con Nardò e Grumentum).
Sicuramente ci sarà spazio per soddisfare le ambizioni di promozione, attraverso i ripescaggi, per società come Foggia e Sorrento (seconde e terze), così come per le retrocesse Grumentum e Nardò (quartultima e terzultima). Se queste proposte verranno confermate, il Brindisi sarebbe ufficialmente salvo. Per i biancoazzurri, ritornati in serie D dopo cinque anni di assenza, viste le tante problematiche affrontate in stagione, sarà come manna caduta dal cielo. Nel frattempo, dopo l’ultima riunione dei soci del sodalizio adriatico, tenutasi il 14 maggio, i rappresentanti dell’Associazione Perbrindisi, con un comunicato a sorpresa, hanno deciso di recedere dall’impegno calcistico. In sintesi, hanno evidenziato che, a conclusione dell’incontro, nonostante gli innumerevoli argomenti trattati e l’evidente buona volontà da parte di tutti i soci presenti, hanno ravvisato che nei fatti poco o quasi nulla sarebbe cambiato e non volendo rivivere un’altra stagione sportiva come quella ancora in corso, ritenendo che non sussistano più le condizioni che si auspicavano per il prosieguo della propria permanenza, hanno deciso di conseguenza. Ricordiamo che l’Associazione è nata nel 2015 con lo scopo di riportare il più velocemente possibile nei campionati che contano la squadra della città, stanca dei continui fallimenti che, anno dopo anno, società dopo società, l’hanno coinvolta.
Abbiamo contattato la Presidente dell’Associazione Perbrindisi, signora Consiglia Lacorte rivolgendole alcune domande.

  • Come siete giunti a questa conclusione?
    Nel corso della riunione, ci aspettavamo cambiamenti sostanziali, un giro di vite all’intera organizzazione, sia nella compagine societaria, ma anche tra dirigenti e collaboratori. Ma tutto questo non è avvenuto.
  • La vostra decisione è definitiva?
    Sì! La nostra decisione deve servire da monito per gli altri soci, che non si aspettavano una determinazione di questo tipo.
  • Come hanno reagito?
    Ci chiedono di ripensarci, in quanto conoscono la nostra serietà, l’impegno profuso, il contribuito dato per la rinascita del calcio a Brindisi, sia nella crescita dell’organizzazione societaria che economicamente (abbiamo sempre dato il nostro e anche molto di più).
  • Perché il calcio ha difficoltà a decollare?
    Perché il brindisino è autolesionista.
  • In che senso?
    Preferisce criticare anziché contribuire. A parole tutti amano il Brindisi con la V sul petto, nei fatti c’è una buona parte pronta a criticare sempre e comunque. Non c’è mai comprensione, supporto, soprattutto nei momenti di criticità.
  • Cosa andrebbe fatta?
    Qualche esempio: se tutti i tifosi pagassero il biglietto, cosa che non avviene, contribuirebbero in modo importante all’allestimento di una squadra vincente (Brindisi-Foggia 5000 presenti, 2000 paganti); bisognerebbe evitare di fare avere multe, che aggravano la gestione economica societaria; se ognuno facesse il suo, senza invadere il campo altrui, si crescerebbe. E anche in fretta.
  • La Perbrindisi ha fatto tutto ciò che poteva fare?
    Con soli 30 iscritti, siamo stati bravissimi. Durante le riunioni societarie, abbiamo segnalato, consigliato, richiesto, preteso e battuto i pugni.
  • Che effetto fa sapere che in molti erano contrari alla vostra scelta di ripartire dalla Prima Categoria?
    Ripartendo dalla Prima Categoria, in pochi anni, dal derby col Massafra, con un centinaio di tifosi presenti, siamo ritornati in Serie D a giocarcela nel derby con il Foggia, con 5000 spettatori.
    Abbiamo dimostrato che avevamo ragione noi.
    Sergio Pizzi
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