Su richiesta di alcuni rappresentanti che avevano aderito ad Art 1 e a Leu e di quanti in questi anni hanno vissuto con disagio le divisioni all’interno della sinistra e del centro sinistra, si è svolto un incontro con il il segretario provinciale del Pd Francesco Rogoli. La richiesta è scaturita da una esigenza condivisa e diffusa finalizzata a creare le condizioni di un confronto e di un dibattito pubblico. Si hanno valori fondanti e ideali identici ma non si riesce a creare sintesi politica a causa di individualismi e particolarismi divisivi. Nel reciproco rispetto in nome di ciò che unisce ed in ciò in cui si riconosce a sinistra si può trovare un impegno comune che aiuti a superare le divisioni. All’incontro con il segretario provinciale Pd hanno partecipato giovani e vecchi militanti di quella sinistra che si sente ancora impegnata a rinnovare la politica e che considera determinante il contributo che può e deve dare il Pd. È stato sottoposto, con un sano senso di realtà e alla luce degli stessi risultati elettorali registratisi in provincia di Brindisi, il bisogno di fare uno sforzo comune per ricomporre e unire le forze disponibili ad un un vero rinnovamento della politica e per aiutare e sostenere la formazione di nuove classi dirigenti, più sensibili, più preparate che non esauriscono nel solo circuito istituzionale e di governo il loro impegno.
Quello che sta accadendo al di fuori dei vecchi recinti della politica e del centro sinistra richiede coraggio e azioni all’altezza dei profondi cambiamenti in atto. L’emergenza sanitaria, quella economica, quella sociale stanno determinando un mutamento profondo della mentalità individuale e collettiva, della natura stessa delle democrazie e della rappresentanza. I dati dei contagi, quelli economici, quelli della disoccupazione hanno un peso in questo mutamento, ma non sono sufficienti per capirlo e per non soccombere. C’è un cambiamento non misurabile con le statistiche, che è quello del rapporto tra cittadini e istituzioni: la concezione della libertà, i diritti e i doveri, i rapporti sociali, il lavoro, l’ambiente, la sicurezza. Insomma la politica. Da quello che sta succedendo ne usciremo diversi, e siamo già “tutti” diversi, anche se forse non ne abbiamo ancora piena consapevolezza. In questo contesto va riletta la società brindisina e le ultime dinamiche politiche elettorali provinciali. Ripartire da una lettura aggiornata della società, della economia, dell’asseto produttivo del territorio a partire da quello della città capoluogo è un passaggio indispensabile per un insediamento sociale e territoriale, per interpretarne bisogni e potenzialità. Questo richiede studio, rapporti sociali e con le competenze senza i quali eventuali proposte elaborate nella sola collocazione nei livelli amministrativi e di governo sono insufficienti se non velleitarie. Fare i conti con la realtà, studiarne i mutamenti, rappresentare blocchi sociali che devono avere nelle crescenti diseguaglianze, nel lavoro, nei lavori, nelle capacità del fare, la nuova dimensione per il rinnovamento della politica e per la valorizzazione di quelle energie che vogliono con questa politica avere un rapporto.
La politica industriale, l’ambiente, la sanità e la sua dimensione territoriale, il territorio, il paesaggio, l’agricoltura, il turismo, così come le infrastrutture e la mobilità (porto, aeroporto, strumenti e società del trasporto pubblico) richiedono soprattutto a Brindisi coraggio e rigore rifuggendo sia da superficialità, da comportamenti privi di autonomia e che in quanto tali predisposti più a intermediare interessi che a mediare bisogni. Così come non aiutano quei fondamentalismi paralizzanti che qua e là tendono a prevalere come effetto di una incapacità a misurarsi con una realtà che richiede idee e proposte per un futuro credibile e realizzabile. Per un lavoro di ricostruzione e di ricomposizione a questo livello è stata data dai partecipanti la propria disponibilità ad un impegno comune anche come contributo unitario a quello che il segretario del Pd ha definito, nella sua analisi del voto provinciale, come necessario, senza farsi condizionare da scadenze elettorali e di governo, un nuovo insediamento sociale e territoriale, popolare ,aperto e plurale dello stesso Pd e di suoi nuovi dirigenti. Il segretario provinciale del Pd ha dichiarato il suo interesse all’incontro e ha dato la sua disponibilità a dare continuità al confronto e a definire sedi e occasioni per approfondire e definire proposte sui temi dell’ambiente, dell’agricoltura, del turismo, dell’artigianato, dell’apparato industriale e del porto come contributo alle politiche regionali e per nuova cultura di governo e amministrativa degli stessi enti locali.
SEGUONO I SEGUENTI NOMI – Alessandra Amoruso, Bina Valentini, Rosanna Cavallo, Carmelo Grassi, Ferruccio Leoci, Cristiano D’Errico, Carmine Dipietrangelo, Rino Piscopiello, Giuseppe Tagliente, Maurizio Flore, Giovanni Brigante, Antonello Suma, Enzo Albano, Giovanni Caforio, Angelo Leucci, Nunzio Farina, Rino Iaia, Damiano Palma, Giovannino Brigante, Paolo Perrino.