La Francia fa valere la propria stazza ed il proprio talento pur tremando sulla rimonta azzurra del secondo tempo, i transalpini chiudono il match grazie alla presenza di Gobert in area e le intuizioni geniali di De Colo. Contro la difesa transalpina i nostri cannonieri hanno sofferto ma non hanno mai smesso di mordere in difesa e ripartire in contropiede per non far schierare il muro difensivo francese. 23 punti per un fantastico Simone Fontecchio che ha giocato un’Olimpiade da vero fenomeno, guidando l’attacco azzurro sin dal girone di Belgrado. La differenza fisica in termini di chili e centimetri ha, in parte, condannato gli azzurri con i francesi che hanno recuperato ben 16 rimbalzi in più dai quali sono scaturite diverse triple che hanno spinto gli uomini di Collet avanti nel primo tempo.
Nel secondo tempo la difesa di Pajola (malefico nel strappare il pallone dalle mani degli attaccanti francesi) e l’energia di Pippo Ricci hanno riportato l’Italia a contatto; per l’attacco ci siamo affidati alle meravigliose mani di Simone Fontecchio e al talento di Gallinari (21 punti con 9/9 ai liberi) arrivato a Tokyo dopo una sfiancante stagione NBA e, per questo, non al meglio delle sue capacità. Sono mancati i punti di Tonut e minuti di qualità di Melli (forse l’unica partita veramente steccata dall’ex Dallas Mavericks), siamo rimasti in partita grazie al carattere di Pajola, alla gioventù di Mannion e l’impegno di Polonara (15 punti fondamentali per spaventare fino all’ultimo i francesi). Purtroppo è finita.
Per l’Italia un viaggio lungo un sogno a partire dalla soddisfazione per aver vinto il torneo pre-olimpico, la nazionale di Meo Sacchetti ha giocato da grande squadra e si è arresa ad una sicura candidata per la medaglia d’oro. Vittorie entusiasmanti contro Germania e Nigeria, una sconfitta di misura contro un’altra candidata alla vittoria finale quale la nazionale australiana guidata da Patty Mills. Il viaggio degli azzurri ci ha emozionato perché questo è il gruppo meglio assortito degli ultimi 17 anni. Spesso si è detto quanto i nostri giocatori (specialmente quelli impegnati in Serie A) fossero meno pronti mentalmente di altri a giocare partite importanti come quelle olimpiche; oggi la situazione è totalmente diversa. Questo gruppo è stato prima di tutto pronto mentalmente a giocarsela contro tutti, ha potuto contare su giocatori giovani che non si sono lasciati schiacciare dall’emozione di giocare un’Olimpiade ma hanno dato tutto per un coach che li ha resi importanti al pari delle stelle. Siamo fuori dalle Olimpiadi ma torniamo a casa a testa alta consapevoli che la nostra forza è il gruppo, è la capacità di essere squadra, la voglia di sacrificarsi per il miglior risultato possibile. Grazie Italbasket!
Servizio di Paolo Mucedero – Immagini tratte dalla diretta di Eurosport