Intorno al progetto Edison ci sono due posizioni ormai ben definite: da una parte l’idea di attrarre un grosso investimento privato in un porto diventato uno specchio d’acqua di bucolica memoria deserto utile per la nidificazione ed il transito di rari uccelli migratori (visto la totale assenza di investimenti pubblici – vedi la fallimentare esperienza dei CIS e del Just Transition Fund) dall’altra il solito estremismo ideologico vetero ambientalista del sindaco e del suo gruppo Brindisi Bene Comune e di alcuni movimenti ambientalisti che hanno avuto in passato un ruolo importante di stimolo e controllo su un territorio abusato da un industrialismo spudorato, senza regole ed impunito ma che ora hanno esaurito venendo a mancare la “materia prima” ovvero il carbone. Estremismo e furia ideologica di un ormai sempre più sparuto gruppetto di “privilegiati”, tuttologi ed auto proclamatisi giornalisti e/o opinionisti, dal 27 di ogni mese garantito, che ha ormai paralizzato tutte le attività cittadine, a partire dall’urbanistica a finire al porto e che continua a professare il vangelo del NO ai propri adepti che se fino ad oggi erano nascosti dietro a strumentali logiche ecologiste, rispetto a questo impianto, ora non possono addurre neppure tale scusa. Basta leggere tra le righe del nuovo atto d’indirizzo del PUG (un “capolavoro”, un vero trattato di “protezione ambientale” utile per una riserva naturale protetta – peccato che doveva rappresentare un piano di programmazione di sviluppo socio/economico della Città – del Sindaco e della sua Amministrazione fucsia-arcobaleno) e ci si accorge che si sta ad esempio pianificando la fine del porto (vedi i riferimenti agli accosti di S. Apollinare, ai canali trasformati in fiumi, il water front delle “passeggiate romantiche” che continuerebbe in area ZES industriale, i continui ingiustificati riferimenti a fantomatiche sinergie con Taranto ed il suo porto ecc) in sostanza una visione devastante tra l’altro sconfitta recentemente anche dalla giustizia amministrativa con l’ultima sentenza del Consiglio di Stato che sancisce definitivamente la non natura di strumento urbanistico del piano regolatore del porto di Brindisi adottato prima della legge sulla riforma della portualità n. 84 del 1994 con tutte le conseguenze che questo ha portato: ovvero un insensato ostruzionismo politico-burocratico-giudiziario di importanti opere infrastrutturali per lo sviluppo dei traffici marittimi.
Edison ha aperto un confronto, grazie anche alle sollecitazioni delle forze politiche responsabili del territorio con in testa FdI, che è servito a far emergere una giusta posizione degli operatori portuali – che correttamente hanno evidenziato una criticità legata agli spazi da occupare in banchina – che è stata recepita costruttivamente da Edison, affrontata in un tavolo tecnico alla presenza di tecnici (piloti, autorità portuale, Edison e Capitaneria di porto) per arrivare ad una soluzione che soddisfa tutti e che il presidente Patroni Griffi ha pubblicamente reso nota, e che ovviamente andrà trasferita da Edison nel progetto esecutivo in sede di conferenza dei servizi al MISE, ovvero lo stesso progetto che prevede la localizzazione dell’impianto a Costa Morena Est, che ha anche scontato il parere positivo del Nulla Osta di Fattibilità in sede di Comitato Tecnico Regionale, ma con una diversa soluzione tecnica di ormeggio che consentirà di liberare circa 320 metri di banchina per altre tipologie di traffici marittimi. Il Sindaco deve smetterla di mescolare sistematicamente le carte e/o fare il gioco delle tre carte argomentando sempre, come solito fare, con “mezze verità” che diventano falsità e deve provare, se ne ha voglia e capacità, ad esercitare con autorevolezza il proprio ruolo, nell’esercizio delle funzioni istituzionali di correttezza e gestione dei rapporti interistituzionali, completamente sacrificati sull’altare di un egoismo pseudo ambientalista a corrente alternata (come mai nulla dice sul progetto Prometheus?) e di una visone della società anacronistica! Il sindaco deve fare gli interessi dell’intera comunità dalla quale è stato eletto, non di una sparuta rappresentanza politica frutto di una marcata minoranza elettorale, questo significa essere il sindaco di tutti. Dopo aver litigato con tutti ci manca solo una polemica con il Vaticano! E’ ora di chiarire che le questioni tecniche non sono questioni che possono essere date in pasto al dibattito pubblico alimentato da falsi slogan che mirano a condizionare i cittadini sperando in reazioni di pancia: la gente fortunatamente riesce a valutare criticamente ciò che è meglio per il proprio territorio.
Il sindaco piuttosto che plaudire alla soluzione, non avendo il coraggio di esprimere in maniera chiara le proprie idee, e quindi la contrarietà all’impianto a prescindere da qualunque soluzione, in maniera subdola e con argomenti mistificatori ha strumentalizzato la circostanza che non sia ancora pronto un nuovo progetto definitivo con le nuove soluzioni in banchina, facendo finta di non sapere che non può esserci un nuovo progetto di localizzazione dell’investimento ma semplicemente una diversa possibilità di ormeggio concordata tra i portatori d’interesse legittimi, Edison e le autorità competenti, mettendo così in dubbio le dichiarazioni di un presidente dell’Autorità di Sistema, e quindi anche il suo ruolo, degli operatori portuali, della Capitaneria di porto e dei Piloti del porto. Il paradosso è che anche le forze politiche che continuano strenuamente ad appoggiare questo Sindaco sono consapevoli dei danni che la città subisce quotidianamente a causa di questa paralisi dovuta alla incapacità di governare e di creare economie ed opportunità: basta leggere l’ennesimo delirante comunicato stampa di BBC che testualmente recita “…Brindisi oggi, grazie al lavoro ed alla autorevolezza del Sindaco e dell’amministrazione vive una stagione di credibilità e di grandi attenzioni a più livelli ed anche in questa circostanza sapranno farsi valere le ragioni e gli interessi, unici ed esclusivi, della città…”. Ma su quale pianeta vivono? Di quale autorevolezza parlano? In quale Città vivono? Di quali grandi attenzioni parlano? Di quali interessi unici ed esclusivi della Città parlano? Forse di quelli loro mantenendo stretta quella poltrona che il popolo brindisino se oggi andassimo a votare gli toglierebbe dal fondo schiena! Il Partito Democratico continua a vivere all’ombra e succube del Sindaco e del suo movimento BBC, ostaggio delle proprie ambizioni politiche e sete di potere in attesa di essere ripagate nel prossimo azzeramento di Giunta che verrà battezzato con il più classico dei ritornelli di occasione “rilancio dell’attività amministrativa” ma che di fatto sancisce il totale fallimento dell’attività politica istituzionale dell’Amministrazione Rossi in questi due anni e mezzo di legislatura: altrimenti perché mai cambiare qualcosa che ha prodotto risultati per la comunità? L’unica politica conosciuta è quella del NO, politicamente corretto ma eticamente corrotto.
Dott. Massimiliano Oggiano – Capogruppo Fratelli d’Italia e vicepresidente del Consiglio Comunale di Brindisi