Non so voi, ma a me sembra di essere ripiombata in un incubo. Parlo del nuovo DPCM, con le misure del coprifuoco (chiusura di trattorie, ristoranti, pizzerie alla mezzanotte), il contingentamento degli invitati a feste e matrimoni (non più di trenta persone, in casa consigliato massimo sei), il proibizionismo (divieto di vendere alcolici dopo le 22.00). Ma parlo soprattutto degli sterili bollettini di guerra, sterili perché diffusi su dati assoluti e il dato assoluto seppure reale è fuorviante e crea allarme. Parlo della stampa e dei titoli a effetto, su contagi focolai, decessi (pochi). Parlo dei social che dopo essere stati strumento di delazione oggi svolgono funzione pedagogico-educativa. Quando meno te lo aspetti incappi in un post che ti insegna come comportarti e ti spiega anche le motivazioni, nel caso non avessi capito che c’è una pandemia in atto.
E che dire della triste separazione tra negazionisti-irredentisti che aspirano alla rivoluzione collettiva in nome delle libertà violate e assertivi-paternalistici che spargono regole di comportamento e rispetto della legge e ammoniscono dalle loro cattedre?
Ormai siamo a un punto tale che non saprei dire chi sia più urticante.
Certo il negazionista – quando organizza i suoi raduni nel giorno della salute mentale (l’11 ottobre, strano ma vero) e quando con la mascherina, per non beccare la multa manifesta contro la mascherina – oltre a negare il Covid nega anche la circolazione del virus dell’intelligenza, e quello purtroppo non contagia.
Ma anche l’altra fazione ormai ha fatto il suo tempo. Con la strascicata propaganda sull’app Immuni, nome che si presta alle più esilaranti distorsioni semantiche, con il tono paternalistico di chi «educa» gli altri al senso civico, che sembra sia appannaggio personale, («mettetevela, la mascherina, dopotutto che cosa vi costa?» dicono), con l’atteggiamento filo-governativo «a prescindere», come direbbe Totò.
Insomma, queste nuove misure sono necessarie, almeno lo spero, non ho la competenza né i dati per dichiararne l’inutilità o addirittura la dannosità per tante attività economiche e per la ‘nostra’ salute mentale». Ma almeno non passatecele come una punizione: «Non avete fatto i bravi quest’estate? Ora per colpa vostra dobbiamo metterci tutti in castigo». Eh no … non è così. L’estate scorsa abbiamo fatto quello che ci è stato permesso di fare, la mascherina non era sempre obbligatoria, le discoteche sono state ri-chiuse a stagione ormai avanzata, le spiagge salentine mai così congestionate, nei mezzi pubblici al nord? Pressati.
E adesso? Venite a dirci che stasera non usciamo e andiamo a letto senza cena?
Divieto di sostare davanti ai bar, ai pub e ai ristoranti dalle 21 alle 6, ma anche nei parchi o per strada o nelle piazze.
Valeria Giannone (Rubrica ALLEGRO MA NON TROPPO – Agenda 16 ottobre 2020)
Nuovo DPCM: a letto senza cena
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