Ci siamo. Ormai manca pochissimo alla festa più bella ed attesa di sempre, anche da prima che nascesse il Salvatore. I Romani andavano pazzi per la festività dicembrina, che si chiamava Saturnale, e, come la rima suggerisce, era una cosa a metà tra natale e carnevale, con tanto di festeggiamenti, cene eleganti e scambi di doni. Ma torniamo a noi e al nostro secondo anno consecutivo di festività mutilate. Questa volta sarà un po’ meglio, eppure c’è molto disappunto e delusione per questo stramaledetto virus, duro a morire come il Sam Decker protagonista del vecchio film d’azione. Non ci resta che coltivare l’allegria anche in queste situazioni difficili, proprio come facevano i nostri avi. Questa è la festa dei bambini, che da mesi aspettano Babbo Natale, anche se poi il “No Bab” Monsignor Stiglianò, noto negazionista di Noto, ha detto che non esiste. Certo, tutto sarà sincopato, ridotto, ma non mancheranno momenti di calda partecipazione e di serena convivialità (spari di bombe e bombette per strada, schiamazzi e risse notturne a bottigliate, sgommate e rombi di marmitte fumanti). Vabbè, sto esagerando per fare lo spiritoso, perché la nostra Brindisi non è Scamp… Dio ce ne Scampia! Se nelle piazze non ci saranno assembramenti, le riunioni affollate ci saranno in casa. Volete forse lasciare soli i nonni o quel vecchio zio che sgancia euro positivi agli amati nipoti? E la signora ti costi, puviriedda, che è rimasta vedova, che la vogliamo lasciare sola sola a Natale? Maisiasignnori! E allora, crepi l’avarizia, e che le bollette andassero a farsi fottere, tanto si pagheranno in “dieci comode rate”!Avanti tutta con gli antipasti, li frutti ti mari, la pasta al forno, l’arrosto cum patatibus, l’insalata rinforzata (come certi green pass), il provolone, le noci, i datteri e purcidduzzi e ncartiddati a quel biondo dio! Infine, anche se non siamo affatto milanesi, lui, Sua Maestà il Panettone. Il “Panetun”, dopo quella di San Pietro, è la cupola italiana più famosa. E’ il classico dolce natalizio, quello che più incide sui responsi della bilancia. Qualche volta, come ripetono in maniera poco fantasiosa i cronisti sportivi, c’è qualche “mister” che non arriva a mangiare il panettone. In questo caso, il povero esonerato continua a percepire il lauto stipendio e quindi, di panettoni, se ne può comprare addirittura una fabbrica! Questo dolce, al di là delle due scuole storiche di gustatori (gli “Uvapassisti” e i “No Uv”), piace ai bambini. Eppure ai vecchi. Il Berlusca ne va matto, perché gli ricorda una certa parte anatomica di suo gradimento. Se diventa El President imporrà alle corazziere un neo elmo a forma di panetun. Buon Natale, amici, e arrivederci all’anno nuovo, sperando che sia meno stronzo di quello vecchio.
Bastiancontrario (Rubrica CONTROVENTO Agenda Brindisi) – Natale 2021)
Foto: fonte Quotidiano di Ragusa