Autore: IN EVIDENZA Politica

Mesagne: riflessione di Aresta (M5S) sul destino della medicina

Dall’On. Avv. Giovanni Luca Aresta (M5S) riceviamo e pubblichiamo la seguente nota. Il gruppo consiliare “Movimento Libero & Progressista” del Comune di Mesagne, che fa capo all’ex sindaco il dottor Pompeo Molfetta, ha diramato una nota in merito alle iniziative unitarie e trasversali intraprese in questi giorni sul destino della medicina del nostro territorio e sulla valorizzazione dell’ospedale San Camillo De Lellis di Mesagne.  Non entro nel merito degli attacchi al sindaco, non mi competono e non mi interessano. D’altronde anche il M5S è all’opposizione di questa amministrazione, collocazione che rivendico senza alcuna contrapposizione tra deputato e consigliere comunale, ma questo non significa che siamo all’opposizione degli interessi dei nostri cittadini. In più il M5S è forza di governo a livello nazionale e sulle nostre spalle ricadono importanti responsabilità per rilanciare il Paese, farlo uscire non solo da una crisi sanitaria che ha sconvolto l’intero pianeta ma anche dalla crisi economica prodotta dalla pandemia che ha acuito una situazione, penso alla disoccupazione e alla mancanza di reddito, che nelle nostre zone era già fortemente presente.  Il comunicato del Movimento Libero & Progressista mi è parso dettato da un lato da una logica autolesionista – separarsi e contrapporsi da un movimento popolare e trasversale che anima la petizione per l’ospedale, accusandolo di un generico populismo – dall’altro dettato da senso di frustrazione per una iniziativa che non li vede, per loro scelta ed esclusiva responsabilità, come protagonisti.  La partita della revisione dei Piani sanitari regionali è nell’agenda politica, alla luce delle importanti risorse già stanziate per la sanità pubblica dai decreti legge “Cura Italia” e “Rilancio” e degli auspicabili nuovi investimenti per irrobustire e dare sostegno al diritto alla salute di tutti e di tutte. Ricordo le parole del Presidente Sergio Mattarella: “Sono stati approntati – e sono in corso di esame parlamentare – provvedimenti di sostegno per i tanti settori della vita sociale ed economica colpiti. […] Ho auspicato – e continuo a farlo – che queste risposte possano essere il frutto di un impegno comune, fra tutti: soggetti politici, di maggioranza e di opposizione, soggetti sociali, governi dei territori. Unità e coesione sociale sono indispensabili in questa condizione”. Le parole del Capo dello Stato sono un’importante indicazione sulla leale collaborazione che in questo difficile momento ci si aspetta da maggioranza e opposizione, per garantire la salute dei cittadini. Si tratta di un bene costituzionalmente garantito (art. 32) e di cui tutte le istituzioni, ad ogni livello, dovrebbero mettersi a disposizione per conseguirlo.

L’ex sindaco di Mesagne dottor Pompeo Molfetta

Ora nel comunicato del gruppo consiliare Movimento Libero & Progressista non ho letto una riga di critica di merito alle proposte presenti nella petizione. Si afferma tra l’altro che “Emiliano è tra i responsabili dell’attuale situazione dell’Ospedale di Mesagne”. SI, assolutamente vero, non solo lui ma anche le giunte regionali precedenti hanno avvalorato politiche di taglio dei posti letto e di riduzione di ruolo della struttura territoriale ospedaliera. Detto questo, lasciamo che la situazione – ora che vi sono disponibilità economiche e culturali per rovesciare queste tendenze – rimanga l’attuale o lavoriamo, tutti insieme, per modificarla alla radice? “Il Sindaco – si legge nel loro comunicato – consegnerà il pacchetto di firme al Consigliere Regionale che le porterà ad Emiliano il quale fingerà di interessarsi del caso”. Dove sta scritto questa delega al consigliere regionale? Si tratta di una iniziativa unitaria e trasversale e sarà il comitato civico promotore a consegnare le firme in Regione. “Mesagne rimarrà – qui siamo all’incentivazione dell’immobilismo politico –   senza Ospedale e, soprattutto, senza una coscienza civica. Perché il sistema sanitario in Puglia e in provincia di Brindisi va sicuramente ridiscusso, ma non sull’onda emozionale-elettorale, ma con seri approfondimenti scientifici e tecnici.” Che significa? Che la nostra comunità non deve prendere parola perché ci sono le elezioni regionali? Che non deve essere protagonista di una lotta per conquistare un diritto?  Questo invito alla passivizzazione è inaccettabile. Il pericolo di una strumentalizzazione si evita se tutte le forze, comprese quelle del Movimento Libero & Progressista, sentiranno l’imperativo morale di agire insieme e di unire le forze. Sottrarsi a questa battaglia di civiltà mi pare un colossale errore.

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