Martin Eden – Martin Eden (Luca Marinelli) è un marinaio di Napoli con una grande fame di vita e un coraggio incontestabile. Per aver salvato Arturo Orsini da un violento pestaggio, Martin viene accolto con riconoscenza dalla famiglia del ragazzo e presentato alla sorella Elena. È amore a prima vista, e il desiderio di «essere degno» di Elena spinge Martin a istruirsi facendo tutto da solo, leggendo voracemente e assorbendo, con la sua grande intelligenza naturale, ogni dettaglio di ogni disciplina affrontata. Emerge così il suo talento più profondo: quello per la scrittura. Ma la scrittura, almeno inizialmente, non paga, perché gli sforzi letterari di Martin vengono rifiutati dalle redazioni che respingono ogni suo saggio, racconto o poesia, troppo nuovi e diversi per i gusti standardizzati. E per Elena e la sua famiglia borghese la mancanza di una «posizione» è un problema, o meglio, una pecca imperdonabile. La storia di Martin Eden è notoriamente quella semiautobiografica di Jack London, autodidatta arrivato al successo letterario solo dopo una serie infinita di lavori umili, e probabilmente corrisponde a qualche elemento personale della vita di Pietro Marcello. Ma è soprattutto la dimensione sociale e politica, già presente nel romanzo originale e qui ulteriormente sviluppata, a rendere Martin Eden un apologo morale adatto ai nostri giorni, che sottolinea il valore della cultura e la scarsa accoglienza che le viene riservata, denuncia l’immobilismo sociale e la mancata accettazione di chi è diverso.
L’uomo del labirinto – Sono passati 15 anni da quando uno sconosciuto ha rapito Samantha Andretti mentre tornava a casa da scuola. Allora Samantha aveva solo 13 anni: ora invece è una giovane donna che, sfuggita al suo carceriere, si ritrova nell’ospedale Santa Caterina con una gamba ingessata e una flebo infilata nel braccio. Accanto a lei il dottor Green è lì per aiutarla a ricordare, dato che una droga psicotica iniettatale dal rapitore le circola ancora nel sangue, alterandole la memoria. «Questo è un gioco?», ripete Samantha. E in effetti quella che ha inizio è una caccia al tesoro, in cui a cercare il colpevole non è solo il dottor Green ma anche Bruno Genko, un investigatore privato in procinto di morire tormentato dal senso di colpa per non aver saputo salvare Samantha all’epoca del suo rapimento. Riusciranno a trovare il cattivo, di cui si sa solo che va in giro travestito da coniglio? Dopo l’esordio con La ragazza nella nebbia Donato Carrisi torna dietro la cinepresa per portare sul grande schermo un altro suo best seller, L’uomo del labirinto.
Serena Di Lorenzo
Le proposte dell’Arena «Eden»
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