La memoria è il prezioso scrigno che serba le nostre emozioni storiche, i nostri sentimenti impastati col ricordo e con la nostalgia. Quando assurge a memorazione condivisa consolidata nel tempo, allora assume precisi caratteri etici, anche a prescindere dalla volontà dei singoli, perché la memoria collettiva che si fonda su fatti rilevanti accaduti nella nostra terra, oltre che nobile per natura, è anche involontaria, proprio come i muscoli del cuore …
1) 4 novembre 1933: inaugurazione del Monumento al Marinaio d’Italia. Per la serie «Mussolini ha fatto anche cose buone», tuttora ci godiamo con fierezza il più grande timone del mondo (53 metri d’altezza).
2) Primavera 1962: avviamento degli impianti della Montecatini, il colosso simbolo del boom economico che diede lavoro e speranza a migliaia di operai, molti dei quali dei paesi limitrofi. Il tutto favorito dal «divo Giulio» On. Caiati, uno dei tanti forestieri di successo della nostra città.
3) 4 giugno 1972: promozione della Brindisi Sport in serie B. Il patron Franco Fanuzzi e il mister Luis Vinicio, detto «Lione», compiono l’impresa storica. I fasti del calcio locale saranno celebrati per quattro anni consecutivi fino al 1976, anno della retrocessione in C. «De Rossi, Sensibile, La Palma …» come «Albertosi, Burnich, Facchetti …», nomi scolpiti nella roccia della memoria sportiva.
4) 3 marzo 1980: Sandro Pertini, il Presidente più amato dagli italiani, giunge a Brindisi e l’attraversa in cabriolet, in piedi ed a capo scoperto, in un tripudio di tricolori e di cori («Sandro- Sandro»): la poesia della democrazia …
5) 20 dicembre 2006: inaugurazione del Nuovo Teatro Verdi col Maestro Riccardo Muti e l’Orchestra dei Cherubini. Si tratta della terza inaugurazione, finalmente quella buona. Pienone, con tante autorità, tra le quali il vescovo Rocco Talucci al quale, per un piccolo infortunio, arrivò il leggendario invito «La S.V. e Signora ecc …».
6) 14 giugno 2008: il Primo Pontefice a Brindisi! Papa Benedetto XVI atterra in elicottero come James Bond. A bordo di un’auto scortatissima, taglia spedito la città, con la gente che si affaccia dalle transenne entusiasta e commossa.
7) 18 settembre 2015: tardo pomeriggio, lungomare. Un pullman scoperto avanza a fatica tra due ali di folla festante. Dall’alto, il sorriso radioso della bella Flavia, novella dea della vittoria, mira e benedice il suo popolo. La Pennetta, che Gianni Clerici chiama con affetto «Piccola Penna», è fresca del trionfo di Flushing Meadows agli US Open, dove ha battuto la tarantina Robertina Vinci, l’amica di una vita. Il sogno si è avverato, e così anche Flavia entra nell’Olimpo dei grandi che hanno dato gloria e onore a questa terra. Per sempre …
Gabriele d’Amelj Melodia
Le indelebili date del cuore
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