Autore: IN EVIDENZA Politica

Le aspre critiche dei pentastellati, tempi duri per il sindaco Rossi

La settimana si chiude con dubbi o affanni di troppo per l’esecutivo guidato da Riccardo Rossi, mentre prendono corpo ipotesi di staffette assessorili se non di azzeramento della squadra per una (forse) necessaria «ripartenza». Il fuoco delle critiche e delle polemiche, con l’opposizione consiliare sempre più battagliera, non concede tregua al capo dell’Amministrazione e alla sua maggioranza, peraltro in un quadro economico-finanziario di grande incertezza. Siamo abituati (nei decenni) ai cambi di casacca o agli abbandoni e, naturalmente, alle richieste personali finalizzate alla cura degli interessi personali in chiave di visibilità e potere, piccolo o grande che sia. L’ultima riunione del Consiglio comunale (ancora una volta in video conferenza) è stata una delle più complesse e turbolenti, con atteggiamenti di grande insofferenza e al tempo stesso di contestazione da parte delle forze di opposizione. Il clima, riferimenti meteo a parte (di per sé già rimarchevoli!), è infuocato e tutto può accadere, con i giustizieri, di qualunque sponda, pronti a chiedere la testa del sindaco. Di certo non è una situazione facile per la Giunta Rossi. Per Massimiliano Oggiano (FdI) il primo cittadino è «vittima» delle logiche di spartizione e l’ultima seduta consiliare è stata una delle peggiori della recente storia. Per il M5S quello del 9 luglio è stato un Consiglio comunale imbarazzante e Rossi «deve chiarire se è in grado di proseguire». In particolare, per i consigliere pentastellati Gianluca Serra, Tiziana Motolese e Paolo Antonio Le Grazie, la seduta di due giorni fa ha «certificato l’estrema debolezza su cui si regge l’amministrazione del sindaco Riccardo Rossi, ormai appeso alle pressioni sfrenate dei gruppi consiliari di maggioranza alla ricerca di un posto in Giunta. Una situazione imbarazzante, uno schiaffo in faccia alla comunità brindisina, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. La corsa agitata di ieri alla ricerca del 17esimo consigliere per mantenere il numero legale necessario al proseguimento della seduta, ha evidenziato tutta la precarietà di Rossi, che con grandissima difficoltà ha portato avanti il consiglio comunale. Dal sindaco abbiamo sentito tante parole, e solo parole, che promettevano un cambiamento radicale rispetto al passato. Noi ci chiediamo come sia possibile attuarlo se il primo cittadino mantiene a stento il numero legale durante un consiglio comunale. Scandaloso sarebbe poi – evidenziano i consiglieri – il comportamento del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Cellie, che sconfinando dalle proprie prerogative di figura super partes, avrebbe sollecitato il reperimento del 17esimo consigliere (18esimo se fosse riuscito a calcolare con precisione i presenti). Un comportamento molto grave perché sfacciatamente a favore della maggioranza che se confermato dovrebbe portare alle dimissioni dello stesso per assoluta incoerenza con il proprio ruolo di garanzia. Sarebbe poi gravissimo se fossero confermate le indiscrezioni sull’arrivo di qualcuno da remoto per evitare a Rossi il disastro più totale, nonostante fosse sul posto di lavoro. Ora Rossi e la maggioranza chiariscano: sono davvero in grado di mandare avanti la città o dobbiamo aspettarci altri teatrini indegni come quello di ieri, che gettano solo tanto discredito sulle istituzioni cittadine?».

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