Autore: Attualità IN EVIDENZA

La scomparsa di Icilio Capriolo, storico patron di Tele Radio Trans

(a. c.) – Viveva a Pisa da molti anni e lì aveva avviato, con successo, attività di ristorazione e alberghiere, ma quelli di una certa età – specie alcuni colleghi giornalisti – lo ricorderanno per essere stato il patron di Tele Radio Trans, emittente radiotelevisiva brindisina. Icilio Capriolo aveva 88 anni ed è morto il 30 agosto. Lascia la moglie Rita Abate Palma e i figli Fabio Gianluca e Francesca ai quali va il mio affettuoso saluto con le più sentite condoglianze. Sono particolarmente legato ad Icilio Capriolo perché negli studi di TRT, in viale Belgio 21 (Risanamento Napoli, quartiere Bozzano) ho condotto il primo telegiornale della mia vita: era il 1° settembre 1978 e quel TG fu il risultato dell’accorpamento di due realtà radiofoniche ben note in città, TRT appunto e Radio Video Brindisi, che Capriolo rilevò dopo la fine delle trasmissioni.
Nella foto Icilio con la moglie Rita. Di seguito una nota pubblicata nel 2022 da Consulenza Radiofonica On Air con la storia dell’emittenza radiofonica in Molise, dove Capriolo (comunque dirigente Fiat) fondo una emittente prima di trasferirsi a Brindisi.

LA STORIA DELLE RADIO LOCALI IN MOLISE – «È il 1975 quando il dirigente della Fiat Icilio Capriolo, forte delle sue inconfondibili doti vocali che lo rendono particolarmente adatto alla comunicazione via etere, fonda TRT 103 Adriatica, la sua prima emittente in un garage. Siamo a Termoli e il progetto ha alle spalle dei tentativi sperimentali svolti nel decennio precedente. La radio supera con successo anche l’esperienza di un sequestro; ed ha riaperto, sei mesi dopo, non più in via Abruzzi ma nella zona della Madonnina. Tra i suoi programmi storici ci sono quello condotto da Dani Caruso, destinato alle dediche degli ascoltatori, e il programma musicale “Eden”. Il successo è assicurato anche grazie a iniziative coinvolgenti soprattutto per i bambini, come la tombola in studio e i contenitori per la fascia notturna. Oggi l’emittente non esiste più per volere del fondatore stesso che, una volta accettato il trasferimento dalla sede Fiat di Termoli a quella di Brindisi, ha poi battezzato nella città pugliese una nuova emittente».

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