Una coppia di San Donaci, marito e moglie, è rimasta intossicata dopo aver mangiato funghi velenosi e attualmente è nell’area di Osservazione breve intensiva nel pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi. Ieri pomeriggio la coppia si è presentata al Perrino con dolori addominali, vomito e diarrea. È stato immediatamente contattato l’esperto reperibile del Centro di controllo micologico della Asl di Brindisi, Antonio Tursi, che ha identificato le specie di funghi. Subito dopo, in collaborazione con il Centro antiveleni di Foggia è stata disposta la terapia. “In casi come questo – sottolinea il direttore del Centro di controllo micologico, Liborio Rainò – è fondamentale la tempestività dell’intervento e la presenza di un esperto reperibile anche nei periodi in cui non c’è la raccolta. È ormai consuetudine diffusa quella di congelare i funghi per consumarli a distanza di tempo: la direzione generale della Asl ha di recente confermato la reperibilità micologica fino al 31 maggio e questo provvedimento potrebbe essere esteso a tutto l’anno come avviene per esempio in Toscana”. “La coppia – spiega Tursi, tecnico della prevenzione coordinatore micologo del Centro – ha mangiato funghi che erano stati raccolti nei mesi scorsi e conservati nel congelatore. Tra i funghi esaminati abbiamo trovato l’Amanita phalloides, detta anche tignosa verdognola, che è altamente velenosa e spesso mortale: contiene amanitine e falloidine, tossine che sopravvivono a cottura e congelamento. Accanto all’Amanita abbiamo identificato anche un altro fungo tossico, la Lepiota gruppo helveola”.
Intossicazione da funghi velenosi, interviene il Centro micologico Asl
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