Autore: Attualità IN EVIDENZA

Il quarantennale della legge di riforma della Polizia di Stato

Il 1° aprile 1981 è stata promulgata la legge 121 che ha “smilitarizzato” il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, costituito la Polizia di Stato come prima forza di polizia civile a competenza generale e ridisegnato il sistema della Pubblica Sicurezza del Paese. Nasceva allora una polizia moderna, “smilitarizzata” e caratterizzata da una forte identità civile, votata al servizio della comunità. Una legge divenuta nel tempo un caposaldo fondamentale della nostra società e ancora oggi straordinariamente attuale: la 121 ha infatti affidato all’Istituzione una missione non solamente volta a presidio della sicurezza del Paese bensì proiettata verso la cura dell’ordine democratico e che concorre a rendere vera la libertà di esercizio dei diritti garantiti dalla Costituzione. Un volto nuovo che ha ridisegnato l’intero assetto dell’Amministrazione, rendendola più moderna e dinamica, proiettata verso il futuro e capace di affrontarne nuove sfide: dal cambio dello “status militare” all’apertura al mondo sindacale, dall’avvento degli ispettori con mansioni investigative al coordinamento tecnico-operativo delle forze di polizia, dalla creazione dei ruoli tecnici e sanitari alla parità di genere, che garantì alle donne le stesse modalità di accesso e le medesime opportunità di carriera dei colleghi uomini, e molto altro ancora.

«Oggi – scrive il Presidente della Repubblica Mattarella – la Polizia è un corpo dello Stato che i cittadini riconoscono come amico, accessibile e aperto, un elemento di coesione. Una “empatia democratica”, guadagnata sul campo anche nei giorni durissimi di questo annus horribilis appena trascorso». Il rinnovamento e il rinascimento culturale hanno accreditato una nuova teoria, quella della sicurezza condivisa e partecipata, che ha rideterminato il rapporto tra comunità e forze di polizia, le quali si avvalgono della collaborazione attiva della cittadinanza, come efficace strumento di prevenzione dei reati. Altra pietra miliare di questo lungo cammino è l’evoluzione dell’identità istituzionale. Il possesso di una identità forte accresce negli operatori l’orgoglio di appartenenza e sollecita alla perseverante testimonianza di servizio teso al bene comune migliorando il rapporto tra Istituzione e cittadini, generando una continua evoluzione dell’immagine istituzionale e dell’utilità dell’Istituzione come baluardo e argine a difesa dei valori della Repubblica democratica. Nel disegno operato dalla legge 121, si aggiunge l’identità fondata sulla missione affidata al Ministero dell’Interno, cioè la garanzia dell’esercizio dei diritti di libertà proclamati dalla nostra Costituzione. Con questo spirito il Ministro dell’Interno diviene Autorità nazionale di pubblica sicurezza, riuscendo ad assicurare l’affermazione di una società più libera e democratica che si sviluppa in ragione delle possibilità di vivere la Costituzione nei suoi principi e nei diritti in essa sanciti.

Con la riforma, in materia di ordine e sicurezza pubblica, si afferma anche il ruolo di guida e coordinamento delle forze di Polizia da parte del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. A livello territoriale, il Prefetto diviene l’Autorità provinciale e ha la responsabilità generale dell’ordine e della sicurezza pubblica, mentre il Questore, non è più alle dipendenze del Prefetto, e assume la veste di Autorità provinciale “tecnica” di pubblica sicurezza. La Riforma del 1981 colloca in maniera ancora più pregnante la Polizia di Stato tra la gente, individuando tra le principali mission quella della prossimità. Ecco che “Insieme tra la gente” ed “Esserci sempre” diventano i motti che contraddistinguono il nostro agire quotidiano. Un impegno ancora più forte verso le fasce deboli che nel contrasto alla cd. violenza di genere, con la creazione di buone pratiche operative, ha in molte occasioni anticipato le innovazioni legislative. La presenza della Polizia di Stato nella provincia di Brindisi coniuga da tempo gli ideali della nostra istituzione con le esigenze di una realtà complessa che merita la massima attenzione e il dovuto riguardo

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