Sapete quanti sono 836.937 chili di plastica? Sono tanti, troppi, soprattutto se raccolti da alcuni volontari sulle spiagge di tutta Italia, comprese le nostre. Parliamo dell’associazione Plastic Free, che opera in questa direzione. È una onlus che ha come missione la tutela delle nostre spiagge e non solo, organizzando, tra le tante iniziative, la raccolta dei rifiuti abbandonati.
Nonostante sia un’associazione giovane, nata nel 2019, è diventata un punto di riferimento in tutta Italia. Molto attivi anche i numerosi volontari a Brindisi, dove i referenti sono Pamela Camposeo, Annasara Guadalupi e Dalila Cataldi. Di recente, esattamente il 13 giugno scorso, ha avuto successo l’iniziativa, da loro organizzata, di rimozione dei rifiuti da tutta la diga di Punta Riso, sino al castello Alfonsino. Tale missione è stata patrocinata dalla Regione Puglia e dal Comune di Brindisi con la collaborazione di alcune realtà del territorio, come Molo 12, Vista Mare, il Porticciolo turistico e l’Ostello Nautico. Ma, non vuole essere un mero servizio di pulizia, bensì un tentativo di sensibilizzazione sull’argomento. È sempre piacevole trovare delle calette, magari nascoste – di cui il nostro territorio è pieno – e soprattutto è piacevole trovarle pulite. Sembra, però, che a causa dell’inciviltà o di cattive abitudini consolidate nel tempo, sia complicato trovarne una, a meno che non si tratti di un lido privato. Non è ammissibile che vi sia ancora un uso sconsiderato di materiali in plastica che, oltre a rendere brutte e impraticabili le spiagge, danneggiano l’ecosistema marino, uccidendo diverse specie che incappano nelle trappole di buste, imballaggi e reti da cui difficilmente possono liberarsi. Inoltre, quando anche se tali materiali dovessero decomporsi, dopo molti anni, le microparticelle diventerebbero alimento per i pesci e di conseguenza di tutti coloro che se ne cibano, con risultati devastanti in termini di salute.
Plastic free, come dice il nome stesso, è impegnata nella sensibilizzazione di un mondo senza plastica, o meglio, visto che oramai non se ne può fare a meno, istruisce sul come usarla con parsimonia e poi riciclarla. Sapete ad esempio, cosa si trova con estrema frequenza nella sabbia e sugli scogli? Le cannucce! Pensateci quando chiedete un cocktail: scegliete che vi venga servito senza questa inutile prolunga, a meno che non abbiate cinque anni, ma in quel caso di certo non berrete un cocktail. Chi volesse contribuire al bene comune, può contattare l’associazione Plastic Free onlus, presente su tutti i social. Facciamoci del bene, attiviamoci senza rassegnarci e assuefarci alle brutture: il cambiamento parte da noi e il cambiamento è possibile.
Manuela Buzzerra (Rubrica QUI MANUELA – Agenda Brindisi 25 giugno 2021)