La questione della «ciclabile della discordia» tiene ancora banco nel dibattito cittadino e nei corridoi di Palazzo di Città, stante il forte interessamento con relativi interventi sui giornali e sui social soprattutto da parte del consigliere comunale Roberto Quarta (presidente della commissione ambiente) e dell’assessore ai lavori pubblici Gianluca Quarta.
«Brindisi: la pista ciclabile dei ritardi e della discordia … Quarta vs Quarta» campeggia sul nostro servizio del 17 novembre a firma di Andrea Lezzi. Un titolo che ha fatto storcere il naso al Gianluca dei due, il quale, su Facebook, ha tenuto a precisare che «non esiste un Quarta vs Quarta ma piuttosto un Quarta e Quarta. Siamo entrambi concordi che la pista ciclabile in quel punto non rappresenti un valore aggiunto (fui il primo ad oppormi insieme ad altri partiti della allora opposizione) ma la questione della difficoltà nel poterla rimuovere e nel poterla modificare, rappresenta un danno erariale diretto di chi sottoscrive gli atti consequenziali, di ben diversa portata rispetto a quanto riportato dall’amico consigliere Roberto».
Non si è fatto attendere l’intervento di Roberto Quarta, più circostanziato ma, soprattutto, condito di puntualizzazioni interessanti sul piano politico a prescindere dal tema in sé: «Appare evidente che tra il sottoscritto e il mio amico Gianluca oggi assessore ai lavori pubblici ci siano ruoli e responsabilità diverse nonostante entrambi siamo parte integrante di questa maggioranza e di questa Amministrazione. Ciononostante, almeno per quanto mi riguarda, resterò sempre un ‘uomo libero’ come mi ha definito in più occasioni il MIO Sindaco Marchionna!.
Tornando alla questione pista ciclabile, entrambi i Quarta affrontano una questione ‘ereditata’ dalla vecchia Amministrazione. Ho sempre sostenuto che l’intento dell’Amministrazione Rossi in base alle indicazioni del programma d’incentivazione della Mobilità Urbana Sostenibile (PrIMUS), […] era un ottimo progetto. Purtroppo nella fase esecutiva ci si è resi conto che l’obiettivo indicato dal Ministero non soltanto non potrà mai essere raggiunto, ma addirittura si stia rivelando peggiorativo. Non si tratta di fare la caccia alle streghe, si tratta di cercare di trovare una soluzione che possa passare attraverso e soprattutto le osservazioni da parte dei cittadini.
Si parla di obblighi e di vincoli da rispettare altrimenti si andrebbe incontro a danni (quanto non si sa!) erariali.
Ribadisco che, si tratta di poche migliaia di euro e che potrebbero essere compensate con le penali (ancora non quantificate) da applicare alla ditta inadempiente.
Bisogna trovare un percorso alternativo. La soluzione la si può trovare solo con un confronto democratico e leale e non trincerandosi dietro a formali dichiarazioni burocratiche. Pertanto colgo l’occasione di rinnovare la mia massima disponibilità nei confronti dell’assessore Gianluca Quarta a collaborare affinché si possa valutare assieme tutte le possibili soluzione al caso. Io sono parte di questa maggioranza, lui è il mio assessore di riferimento, entrambi siamo parte della squadra di Pino Marchionna Sindaco».
Ora, al di là della reciproca amicizia (vera o di circostanza che sia) dichiarata da entrambi, emergono marcatamente le divergenze tra le due posizioni, segnatamente sul piano delle conseguenze economiche derivanti da una consistente variante del progetto, se non addirittura dal suo totale affossamento con il ripristino dello stato dei luoghi: più cauta quella del Quarta assessore, che intravede un danno erariale (invero non quantificato né al momento quantificabile) per le già asfittiche casse comunali; più possibilista e, per certi versi più pragmatica, quella del Quarta consigliere, secondo il quale un’alternativa al progetto iniziale – benché di non facile individuazione – sarebbe tecnicamente praticabile ma soprattutto economicamente sostenibile. E a tal riguardo martedì 21 novembre ha anche organizzato un sopralluogo della commissione ambiente sul «luogo del misfatto» per constatare de visu le problematiche e i disagi sul piano della viabilità emersi sin dall’avvio dei lavori, e cogliere spunti per una possibile uscita dall’impasse. Peccato fossero assenti i colleghi di maggioranza del presidente Quarta (un caso?).
Resta il problema e l’urgenza di una sua soluzione (a nostro avviso attuabile, con buona pace dei tanti detrattori che accampano ragioni legate più a privilegi particolari che a interessi collettivi), atteso che Brindisi si distingue per l’assenza di piste ciclabili che consentano la mobilità all’interno del centro abitato con percorsi protetti e funzionali ai normali spostamenti dell’utenza in alternativa all’uso dell’auto.
Insomma, un bel grattacapo per i tecnici di piazza Matteotti che in questa circostanza devono anche fare i conti con i mal di pancia di una maggioranza che, proprio sulle questioni ambientali, pare mal sopportare la presenza di un componente che fa «cose di sinistra».
Domenico Saponaro (Vignetta di Eugenio Corsa)