Dal 1° febbraio al 7 febbraio, è stata predisposta un’operazione complessa regionale sotto il coordinamento del Centro di Controllo di Area della Pesca della Direzione Marittima di Bari (6°C.C.A.P.), finalizzata all’attività di controllo sulla filiera ittica, con particolare attenzione alla pesca, detenzione, commercializzazione del “bianchetto” (novellame di sarda ed alice); alla pesca abusiva e commercializzazione del riccio di mare e alla verifica del rispetto delle norme in vigore relative al fermo pesca del Pesce Spada. I militari della Sezione di Polizia Marittima e Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Brindisi, hanno attenzionato alcuni locali commerciali del comune di Brindisi e del comune di Fasano, luogo dove è molto diffuso il consumo del “bianchetto” (novellame di sarda ed alice) meglio conosciuto a livello locale con il nome “schiuma di mare” e “del riccio di mare”. Il “bianchetto”, di cui è vietata la cattura, commercializzazione e detenzione. Quello che risulta essere un fenomeno che solo apparentemente può sembrare superficiale, ma che in realtà ha dalle conseguenze devastanti per l’ecosistema marino, poiché, trattandosi di pesce allo stato giovanile, non consente alla specie il raggiungere della maturità sessuale e, quindi, il periodo di riproduzione con conseguente impoverimento delle risorse ittiche. Durante i controlli, è stato sanzionato un laboratorio artigianale della lavorazione del riccio presente nel porticciolo di Savelletri, oltre la sanzione sono stati sequestrati circa circa 1.000 esemplari ricci di mare (paracentrotus lividus) privi di tracciabilità. I ricci, freschi ed ancora allo stato vitale, provenienti presumibilmente dalla pesca di frodo, sono stati immediatamente rigettati in mare.
I militari, hanno sottoposto ad accurato controllo un automezzo frigo di una società operante nel settore ittico di Bari. All’interno del mezzo, ben stipati ed occultati, si rinvenivano 44 cassette in plastica contenente prodotti ittici congelati della specie “gambero viola”, specie pregiatissima rivenduta al dettaglio anche oltre i 50/60 euro al Kg. Tale prodotto, era privo di etichettatura obbligatoria utile ai fini della tracciabilità, inoltre la documentazione commerciale attestante la provenienza era mancante. Per tale violazione, l’intero prodotto ittico veniva sequestrato, ed il conducente del mezzo e il rappresentante legale della ditta sanzionati ai sensi dell’articolo 10 comma 1 lettera “Z” del Decreto Legislativo 4/2012 che prevede una sanzione massima di 4.500,00.
Sempre nell’ambito dei controlli pesca, il personale delle Motovedette, nelle acque del porto di Brindisi, hanno sanzionato un pescatore subacqueo non professionale, intento ad effettuare la pesca abusiva in zona vietata e con l’ausilio di autorespiratore, oltre alla sanzione è stata sequestrata la bombola di ossigeno utilizzata per la pesca. I controlli, che proseguiranno anche nei prossimi giorni su tutto il territorio di competenza, allo scopo di tutelare la salute dei consumatori. In questa ottica, il Comandante della Capitaneria di Porto, Capitano di Vascello Fabrizio COKE, invita tutti consumatori a non effettuare acquisti di prodotti ittici dei quali non sia certa la provenienza, in particolare presso improvvisati banchi di vendita abusivi. Inoltre, saranno previsti, controlli più stringenti, al fine di intensificare le azioni di prevenzione e repressione, nell’area della riserva naturale di Torre Guaceto.