«Non c’è futuro senza memoria» recita un manifesto 6 x 3 fatto affiggere dal PD cittadino. Non si riesce a comprendere se è un messaggio dei pieddini è rivolto a se stessi o al loro Sindaco. Specie se pensiamo al comparto industriale e a tutti i tentativi di questa Amministrazione per boicottare ogni iniziativa per un comparto vitale per la nostra economia. La nostra città, infatti, ha sempre avuto un ruolo strategico nel panorama industriale nazionale. Sembra che il Sindaco Riccardo Rossi sia l’unico a non saperlo. Salvo che quando dichiarava di voler cambiare la storia non intendeva desertificare la zona industriale. Brindisi nel corso del tempo ha ospitato grandi poli chimici, elettrici ed aeronautici. Negli anni cinquanta prese l’avvio la costruzione del petrolchimico che, all’entrata in funzione, garantiva occupazione a 4.500 dipendenti diretti ed altri 3.000 delle imprese appaltatrici che si occupavano della manutenzione. Nell’anno 1964 entrò in la costruzione della centrale Enel di Brindisi Nord, inizialmente alimentata ad olio combustibile e poi, nell’anno 1979, riconvertita a carbone. Nel 1997, dopo lunghe controversie, entrò in funzione la centrale Enel di Brindisi Sud, anch’essa alimentata a carbone. Addirittura al 1934 risale la costruzione della SACA (Società Cantieri di Aeroporto) poi ceduta, nel 1977, alla IAM (Industria Aeronautica Meridionale) cui, successivamente, si aggiunse la FIAT Avio ed altre aziende minori impegnate nel settore aeronautico. Si può dunque affermare che Brindisi ha una tradizione consolidata nel settore industriale tenuto anche conto della presenza di altri grandi industrie nel settore della plastica e della farmaceutica. Intorno ai grandi poli sono nate aziende specializzate nei lavori di manutenzione: metalmeccaniche, elettriche ed edili. Ora avrebbe la possibilità di divenire un hub del gas e riacquistare un ruolo strategico nel panorama nazionale. atteso l’aumento della quantità di metano che transita dal gasdotto TAP, il via definitivo ricevuto dal deposito GNL di EDISON e la possibilità che riprenda vigore il progetto di gasdotto POSEIDON già autorizzato e che vedrebbe comunque Brindisi interessata atteso che la cabina di ricezione sarebbe sempre quella localizzata nel territorio brindisino in Contrada Matagiola.
Ovviamente a questo ruolo dovrebbero corrispondere adeguate misure di compensazione come quelle previste per il gasdotto TAP e rifiutate da questa Amministrazione. Giova ricordare, a tale proposito, che SNAM, a seguito delle sollecitazioni del Consigliere Regionale Fabiano AMATI e dell’ordine del giorno del PRI approvato dall’intero Consiglio Comunale, si era offerta di realizzare a proprie spese le opere di urbanizzazione in Contrada Torre Rossa così come previsto dalla Legge 239/2004. Offerta formalizzata da SNAM con nota inviata alla Amministrazione Comunale in data 22 luglio 2021 e sdegnosamente rifiutata dal Sindaco Rossi in quanto, a suo dire, quegli interventi dovevano essere realizzati con fondi della SNAM in aggiunta alle misure compensative previste per Legge e peraltro mai discusse in sede governativa. Su questo tema sarà chiamato nuovamente a discutere il Consiglio Comunale grazie ad una nostra mozione. Vedremo in quella sede come si esprimerà il gruppo del PD visto che quel Partito sembra aver finalmente abbandonato Rossi al suo destino. Converrebbe, allora, mettere fine a questa agonia prima che siano compiuti atti irreparabili.
Vito Birgitta (Segretario cittadino PRI) – Gabriele Antonino (Capogruppo PRI)