Continuano a ripetersi notte dopo notte, da oltre due mesi, furti a scapito di poveri viticoltori tra comuni di Cellino San Marco, Sandonaci, Gugnano, parte del territorio del Comune di Brindisi. Il grido d’allarme viene dal Consorzio di tutela dei vini dop Brindisi e Squinzano per bocca del suo Presidente Angelo Maci. Una vera e propria razzia di pali /tutori che reggono le spalliere. L’aspetto inquietante è il danno che viene provocato alle spalliere per poter sfilare i tutori che sono interrati nel terreno per 50cm. I criminali perché così vanno definiti, tagliano i fili in più punti per liberare il palo in modo da poterlo sfilare e caricarlo su un mezzo carrellato. Dalle tracce lasciate nei vigneti, molto probabilmente si tratta di una panda e comunque una utilitaria che passa tra filari di larghezza di due metri anche con carrello posteriore. In cantina è un continuo di soci che vengono a lamentarsi. Non sono bastate le continue denunce e segnalazioni alle forze dell’ordine di molti viticoltori.
«Mi sembra strano che un fenomeno così frequente e ben circoscritto non sia attenzionato in maniera giusta dalle forze dell’ordine – sbotta Angelo Maci -. Ad oggi abbiamo raccolto 22 lamentele di soci a cui sono stati rubati i pali ma tanti altri avranno sicuramente sporto denuncia presso i Carabinieri. Il furto è sempre il solito: paletto tondo, tipo tubo di acquedotto facile da estrarre dal terreno , passaggio nei filari con un macchina utilitaria. Le domande che tutti ci poniamo sono semplici: che fine fanno questi pali? E’ mai possibile che un’azienda viticola possa ricettarli? Vengono rivenduti in un centro di raccolta di ferro vecchio? non sembrerebbe difficile controllare. Se continuano così saremo costretti a fare le ronde».