Autore: IN EVIDENZA Vita Cittadina

Ecco la bella «storia» di Franco Mitrotta, neo centenario brindisino

Il brindisino Francesco Mitrotta, per tutti Franco, ieri ha compiuto 100 anni. Nato a Brindisi il 31 agosto 1924 e stato comunque dichiarato all’anagrafe, come consuetudine all’epoca, cinque giorni dopo, esattamente il 5 settembre.
Nato in una famiglia di agricoltori, il padre Giuseppe, il nonno Francesco ed il bisnonno Giuseppe, ha tramandato agli eredi la tradizione di famiglia chiamando il figlio primogenito Giuseppe dal quale è nato Francesco e da questo Giuseppe.
Diplomato all’istituto agrario, ha successivamente conseguito la specializzazione in enologia ed olivicoltura. Ma è stato proprio il settore dell’enologia al quale si è dedicato maggiormente nel corso dell’attività lavorativa fino a ricoprire il ruolo di degustatore per conto della Camera di Commercio di Brindisi, in commissioni deputate all’assegnazione ai vini della denominazione di origine controllata, fino alla veneranda età di circa 90 anni.
Sempre dedito al lavoro ed alla famiglia, ha recentemente festeggiato con la moglie Rosalba 73 anni di matrimonio ed ha avuto la soddisfazione di vedere i quattro figli (Beppe, Ercole, Anna e Carlo) tutti laureati e felicemente sposati, tutti a loro volta sposati e molti di essi con figli.
Voler dire qualcosa del carattere di una persona può a volte sembrare solo retorica, pertanto forse alcuni aneddoti possono esserne maggiormente esaustivi.
E’ stato, e lo è ancora, è un uomo estremamente calmo e paziente. Quando, da piccoli, i figli lo «cimentavano», come commentava lui, diceva: «Vai da mamma e fatti dare l’intrattieni». Si pensava a un oggetto, una scatola, un barattolo o chissà che cosa, per cui si andava dalla mamma che le prime volte rimaneva spiazzata dalla richiesta. Comunque Papà raggiungeva bonariamente lo scopo di far cessare il disturbo.
Mai uno schiaffo è atterrato sulla faccia di Rosalba o dei figli. Il suo punto di forza è stato e continua ad essere la pazienza. Il suo motto è «la pazienza è la virtù dei forti». Un bambino che, inevitabilmente, vuol sentirsi forte, non può non assorbire l’insegnamento ed improntare la propria vita all’insegna della pazienza.
Un aneddoto che forse ancor di più può svelare un aspetto del pensiero del festeggiando centenario, nel quale si rileva una nota satirica non certo imparata a scuola, ma frutto dell’esperienza e della vita quotidiana riguarda una calda estate a cavallo degli anni ’50 e ’60.
Tornando a casa dopo un sopralluogo nei campi coltivati dal padre, sentì la moglie Rosalba e la suocera Cia che si lamentavano del caldo sofferto sulla spiaggia. Prontamente rispose che i contadini avevano detto «peccati quelli che stanno sulla spiaggia, chissà come stanno soffrendo il caldo». E quando il padre di Rosalba, Ercole, tornò a casa dal negozio, la moglie Cia gli disse «oggi a mare si stava proprio male per il caldo. Pensa che anche i contadini, che stanno lavorando in campagna hanno detto a Franco peccati quelli che stanno sulla spiaggia, chissà come stanno soffrendo il caldo».
Quante altre cose belle si potrebbero dire sul conto di Franco, ma la maggior parte riguardano l’intimità della sua famiglia e pertanto sono e devono essere custodite gelosamente dai suoi cari senza bisogno di divulgazione alcuna.
Il messaggio augurale dei familiari: «Tantissimi auguri e che pace e serenità ti accompagnino a lungo perché nella nostra famiglia sei ormai un’istituzione e un punto di riferimento, un faro luminoso a cui tendere nel nostro percorso».
Auguri anche dalla redazione di Agenda Brindisi!

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