Il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Fasano, coadiuvato da un cospicuo numero di altri Carabinieri in servizio nell’ambito della citata Compagnia, del Comando provinciale di Brindisi e delle articolazioni Speciali dell’Arma, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, a seguito di conforme richiesta della Procura di Brindisi, che ha coordinato le indagini, nei confronti di nove persone indagate perché ritenute responsabili a vario titolo di incendio doloso, estorsione aggravata, furto di autovetture, ricettazione e di un organizzato traffico di sostanze stupefacenti. Il PM titolare delle indagini è il dr. Alfredo Manca. I destinatari delle misure sono:
- POTENZA Giovanni – custodia in carcere;
- COFANO Francesco – custodia in carcere;
- CONVERSANO Luigi – custodia in carcere;
- PALAZZO Simone – arresti domiciliari;
- SALERNO Giovanni – arresti domiciliari;
- DITANO Giuseppe – obbligo di dimora;
- COFANO Carlo – obbligo di dimora;
- PALMISANO Matteo – obbligo di dimora;
- GALLO Giuseppe – obbligo di dimora;
NOTA DELLA PROCURA – Le indagini, condotte dal dicembre 2019 al marzo 2020, hanno permesso di far luce sui diversi episodi incendiari occorsi nei mesi antecedenti nel territorio del Comune di Fasano. In particolare, dal maggio 2019, un imprenditore fasanese ha subito l’incendio della propria autovettura e della porta di ingresso del suo risto-pub che è stato poi definitivamente dato alle fiamme nel dicembre del 2019. I militari suddetti, coordinati da questa Procura della Repubblica, sono dunque riusciti a identificare il mandante e l’esecutore materiale di tali episodi criminosi. Il mandante, un noto pregiudicato fasanese al quale viene altresì contestata la detenzione ai fini di spaccio di “cocaina”, avrebbe commissionato gli incendi a un giovane disoccupato del luogo, per costringere l’imprenditore a ritrattare una testimonianza resa nel corso di altro procedimento penale iscritto a carico del figlio del citato mandante, riuscendo nel suo intento. Nel corso delle attività investigative si è altresì appurato che il giovane disoccupato è anche il responsabile dell’incendio di altre due autovetture e della finestra di una gelateria (fatti questi avvenuti proprio nel periodo di investigazione), agendo, per tali episodi, in autonomia. Le indagini estese poi alla cerchia amicale e affettiva dei due principali indagati, hanno consentito di raccogliere gravi ed univoci elementi indiziari a carico degli altri soggetti che ne hanno favorito la condotta e che si sono resi responsabili, in concorso tra loro, di numerose cessioni di “marijuana” e “cocaina” nel territorio di Fasano, della ricettazione di due autovetture provento di furto, nonché del furto di una autovettura poi restituita estorsivamente al legittimo proprietario. Lo scenario emerso è quello di un “preoccupante” sottobosco di illiceità connotato da personalità integralmente dedite ai diversi illeciti penali; ed invero, il pericolo di commissione di gravi delitti della stessa specie di quelli per cui si procede è stato reputato insito proprio nel perdurante e determinato agire degli indagati che sono stati ritenuti in grado di soggiogare “…un’intera collettività giustamente atterrita per il succedersi di così gravi episodi…”. Gli indagati saranno sottoposti al previsti interrogatori di garanzia nel corso dei prossimi giorni.