Autore: Attualità IN EVIDENZA

Dipietrangelo: «Nella cena del G7 ci siano anche i vini Brindisi Doc»

Con una lettera inviata al sindaco di Brindisi, al presidente della Provincia di Brindisi e al Prefetto di Brindisi, il vitivinicoltore brindisino Carmine Dipietrangelo ha auspicato che durante la cena d’apertura del G7, in programma il 13 giugno nel Castello Svevo di Brindisi, vengano serviti anche i vini della Brindisi Doc. Ecco il testa integrale:
«La scelta  di Brindisi per ospitare nel castello  svevo la cena di inizio del G7 è un onore, un privilegio e un impegno per la città. Una grande opportunità per Brindisi di farsi conoscere e apprezzare per quella che è stata nella storia e per quella che è oggi. Spetterà certamente al cerimoniale della Presidenza della Repubblica organizzare la cena di apertura di apertura del G7. Durante la cena pur tra lingue diverse Brindisi non solo sarà il nome della città ospitante ma sarà una parola che accomunerà i commensali quando su invito del presidente della repubblica Mattarella  sarà chiesto di fare un “brindisi“ al successo dei lavori del G7. Il 13 giugno nel castello svevo ci saranno molti calici di vino alzati per fare brindisi di auguri e di speranza per  la fine delle guerre e per la pace.

La città durante la cena sarà presente allora con il suo nome, con il suo castello, il suo porto, con i suoi prodotti e spero anche con i suoi vini. Su quella tavola del G7 sarebbe una ulteriore riconoscenza e una valorizzazione della città se ci fossero bottiglie di negroamaro e di susumaniello Brindisi Doc, i due vitigni autoctoni per eccellenza del nostro territorio.I vini a dominazione di origine controllata di Brindisi non possono mancare allora da quella tavola. Certamente le cantine brindisine non farebbero mancare il loro contributo nell’offrire i loro vini Brindisi Doc eventualmente con edizioni speciali per l’occasione.
Il vino è cultura oltre ad essere convivio, ed è una traccia del passaggio di popoli. Brindisi rappresenta il passaggio e l’insediamento prima dei messapi e poi dei romani. I primi portarono le viti, i secondi le estesero producendo i vini che venivano portati da Brindisi nel mediterraneo. Brindisi, terra di antichi vigneti, alcuni dei quali ancora oggi si estendono sui terreni attraversati dai tracciati delle vecchie strade dell’Appia e della Traiana, ha vini di qualità da far degustare e conoscere. Non si perda questa occasione di inserire, tra le prelibatezze della cena del 13 giugno che da inizio al G7 2024,anche i vini della Brindisi Doc».

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