«La sentenza con cui il Consiglio di Stato, investito del ricorso proposto da Markas srl nei confronti di Sanitaservice Asl Brindisi srl, dopo avere enunciato il principio in virtù del quale l’affidamento in house costituisce una eccezione alle regole generali del diritto, ne ha accolto il ricorso annullando il provvedimento di affidamento in house impugnato, induce a qualche non marginale riflessione». Lo afferma l’avvocato Euprepio Curto, che aggiunge: «Che alla sentenza si debba ottemperare, non vi è alcun dubbio. Ma che al contempo si debbano tutelare i ‘diritti acquisiti’ dei lavoratori assunti dalla Sanitaservice è altrettanto doveroso.
E’ sicuramente vero che il sistema d’impresa operante all’interno del pianeta Sanità è del tutto diverso da quello del passato in cui il privato non offriva garanzie di rispetto dei contratti collettivi o di tutele per ciò che concerne la sicurezza sui luoghi di lavoro. E, pur tuttavia, le tutele offerte dalle strutture pubbliche continuano ad essere ben superiori rispetto a quelle derivanti dai privati, soggetti, come tutte le imprese all’alea del mercato. Cosicché, si rispetti pure la sentenza del Consiglio di Stato per ciò che sarà domani. Ma gli addetti dei servizi di pulizia e sanificazione attualmente collocati nella Sanitaservice restino collocati in tale società. Il dott. Flavio Roseto, Amministratore Unico della Sanitaservice, ha competenze e sensibilità tali da riuscire a coniugare il dovere di ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato, con i ‘diritti acquisiti’ dei lavoratori del servizio di pulizia della Sanità Service».