Autore: IN EVIDENZA Primo piano

Covid-19 e mascherine, regole ignorate negli esercizi commerciali

Rivediamo in foto le mascherine chirurgiche che cercavamo disperatamente di acquistare un paio di mesi di mesi fa, ma che erano introvabili. Oggi CE NE SONO IN ABBONDANZA, al costo di 0,50 centesimi l’una, ma restano invendute sia nelle farmacie che nelle rivendite autorizzate. Da ciò possiamo dedurre che il COVID-19 sia stato sconfitto definitivamente? La risposta è NO.
E allora perché nel mercato ortofrutticolo le mascherine vengono usate come monili che adornano il collo o la testa, e in diversi negozi, non indossano la mascherina né i proprietari né le commesse e/o i commessi? Non solo, ma questi ultimi permettono che anche i clienti accedano nel negozio senza mascherina.
Ricordo che al chiuso è obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica, così come è obbligatorio indossare la mascherina in tutti gli esercizi commerciali aperti al pubblico. Il cliente messo alla porta («a me che sono blasonato», direbbe il Principe della risata, in arte Totò), perché privo della mascherina, comprendo che potrebbe trasformarsi in un mancato guadagno per l’esercente, il quale ha timore che il cliente, sentendosi «umiliato» da un simile affronto (sic) non torni più in quel negozio. Sarebbe allora il caso che l’esercente fosse lui ad offrire la mascherina al cliente affinché possa entrare nel suo negozio nel rispetto delle regole e della salute di tutti gli avventori.
Abbiamo ampiamente criticato i giovani per la loro irresponsabilità comportamentale perché di solito non mantengono un minimo di distanziamento sociale, non evitano gli assembramenti, non usano le mascherine; abbiamo condannato la «movida», responsabile di favorire i contagi; ci siamo scandalizzati e irritati per i festeggiamenti di massa nelle strade di una intera città per aver vinto la Coppa Italia o per gli assembramenti giganteschi ai funerali. Non possiamo quindi non criticare tutti gli adulti che non adottano un comportamento corretto e rispettoso verso le leggi e verso il prossimo. Potrebbero essere i loro comportamenti a concorrere alla riesplosione dei contagi. Certo, maggiori controlli delle forze dell’ordine potrebbero limitare questo fenomeno che è in crescita, ma occorre anche che tutti i cittadini facciano la loro parte, soprattutto gli adulti.
Un aspetto della sottocultura che aleggia a volte nel nostro territorio è dimostrato allorché qualcuno fa notare o all’esercente o al cliente che devono indossare la mascherina: o inventano allergie inesistenti (esistono comunque le visiere di protezione facciale) o, con sguardo torvo, viene ammonito a farsi «i fatti propri». Ma non si comprende che in quel momento l’avventore sta esattamente facendosi «i fatti propri», cercando di tutelare la propria salute e quella dei familiari conviventi, soprattuto se anziani e/o fragili.
Concludo con un invito a rispettare questa fondamentale regola: usare la mascherina in ogni ambiente al chiuso e, a maggior ragione, nei negozi. Per una volta dimostriamo di essere ligi al dovere, dovere di salvaguardare la nostra e l’altrui salute.
Alfredo Sarli – Medico (già primario di Medicina Interna dell’ospedale «Perrino»)

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