I lavori per il “completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile Petrolchimico e Costa Morena est” procedono secondo programma e in perfetta armonia con la Direzione Lavori e con gli uffici dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale. La collaborazione e la sinergia tra i diversi attori coinvolti nel progetto sono la chiave del successo in questa fase cruciale dello sviluppo infrastrutturale. Infatti, a seguito della sottoscrizione del Contratto Repertorio n. 929 del 27 settembre 2023 e della consegna del 13 ottobre 2023, si è dato concreto avvio ai lavori il 25 gennaio scorso, per le attività di bonifica bellica subacquea da parte dell’impresa subappaltatrice, previa autorizzazione del Comando della Marina e dell’ordinanza della Capitaneria di Porto di Brindisi. Al momento, quindi, un’attenzione particolare è rivolta alle operazioni di bonifica degli ordigni bellici sia in area marina che terrestre, un’attività essenziale per garantire la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente circostante. Parallelamente, sono in corso dal 19 febbraio scorso, regolarmente autorizzate, approfondite indagini geologiche e il rilievo di prima pianta in modalità multibeam, volte a mappare in dettaglio la composizione del fondale e del sottosuolo, elemento fondamentale per la progettazione e la realizzazione delle strutture portuali in modo sicuro ed efficiente, nel rispetto delle prescrizioni ambientali imposte. Tali operazioni di bonifica bellica e le indagini geologiche sono ovviamente svolte seguendo i più alti standard di sicurezza e rispetto per l’ambiente, garantendo la protezione dell’ecosistema marino e terrestre.
Il progetto, di grande rilievo e complessità sia nella fase progettuale sia in quella realizzativa – che può essere considerato la vera opera regina dello sviluppo portuale – sta avanzando secondo i tempi previsti dal cronoprogramma del PNRR, rispecchiando il nostro impegno per l’eccellenza e la collaborazione efficace tra tutte le parti coinvolte. L’obiettivo principale è quello realizzare la cassa di colmata, che consentirà di migliorare significativamente le capacità operative del porto mediante lavori di dragaggio che porteranno i fondali a una profondità di meno quattordici metri – consentendo così l’accesso a navi di maggior dimensione e migliorando le operazioni logistiche portuali. La realizzazione di quest’opera infrastrutturale porterà a numerosi benefici, tra cui l’incremento della capacità e dell’efficienza portuale: l’approfondimento dei fondali permetterà, appunto, l’accesso a navi di maggiori dimensioni, aumentando così la capacità di traffico del porto e migliorando l’efficienza delle operazioni di carico e scarico merci. L’ampliamento e il potenziamento del porto stimoleranno l’economia locale, creando nuove opportunità di lavoro e favorendo lo sviluppo di attività commerciali, logistiche e turistiche. La realizzazione della colmata retrostante e del banchinamento contribuirà a migliorare le infrastrutture portuali, rendendo il porto più accessibile e funzionale.
Il progetto di completamento della infrastrutturazione portuale rappresenta un’importante pietra miliare verso il miglioramento e l’espansione delle capacità logistiche e operative del nostro porto, con significativi ritorni in termini di sviluppo economico, rispettando i principi di sicurezza e sostenibilità ambientale, assicurando che tutte le fasi dei lavori siano realizzate con il minimo impatto sull’ecosistema marino e costiero. Va anche detto che insieme alla realizzazione della nuova cassa di colmata nello specchio acqueo ubicato tra il Pontile Petrolchimico, ad est, e Costa Morena, ad ovest, è prevista: la realizzazione di una nuova duna lungo il limite sud-orientale della cassa di colmata; la riqualificazione del tratto di costa posto immediatamente a tergo della cassa di colmata, ricadente nell’ambito della circoscrizione demaniale marittima di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale ed esteso lungo un tratto di via Enrico Fermi e di via Albert Einstein. Gli interventi di mitigazione e di inserimento paesaggistico ambientale dell’opera infatti comprendono: la ricostruzione di un ambiente naturale di ricucitura ambientale all’interno del litorale del porto fortemente frammentato dal punto di vista ambientale; la riqualificazione del verde esistente in corrispondenza dell’”attacco a terra” della cassa di colmata corrispondente al tratto di costa che si sviluppa lungo via Enrico Fermi e la ricucitura dello stesso con le nuove opere di mitigazione; integrazione e aumento della massa arbustiva della fascia litoranea attraverso nuovi rimboschimenti e realizzazione di ampie zone di macchia mediterranea; la sistemazione ambientale della risagomatura della sponda occidentale della nuova foce del Fiume Grande attraverso nuovi impianti di macchia mediterranea. Il progetto prevede la mitigazione della cassa di colmata con l’inserimento di vegetazione autoctona, tipica della macchia mediterranea, col fine di riproporre la naturalità del luogo e ricucire il territorio.
Concludiamo riportando le significative dichiarazioni del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi (foto) che sottolineano l’importanza e il valore aggiunto dell’opera in corso. “La realizzazione dell’opera non solo ci permetterà di dragare il porto, non solo darà casa alla Marina Militare con il suo nuovo naviglio e alle tante imprese che oggi cercano spazi nel porto, ma offrirà a cittadini e turisti un parco su un magnifico fiordo in cui passeggiare, trascorrere qualche ora di relax, fare attività fisica, passare piacevolmente del tempo godendo dello spettacolo dell’insenatura e del porto intero e magari – se ci saranno dei privati che vorranno investire – sorseggiando un aperitivo al tramonto”. Il Presidente evidenzia anche il significativo impatto economico dell’opera: “Altro aspetto rilevante è il coinvolgimento della manodopera locale. Questa opera sarà in grado di incidere positivamente sul PIL della città di Brindisi e della sua provincia, andando a sopperire alla riduzione o eliminazione degli incentivi che nel tempo sono venuti meno. È un assioma evidente: ogni euro investito in infrastrutture ne genera tre. Questa è la buona economia, sostenibile e virtuosa per il territorio”.
Queste parole riflettono non solo l’ambizione del progetto ma anche la sua importanza strategica e il suo valore aggiunto per la comunità e l’economia locale, confermando l’impegno dell’Autorità di Sistema Portuale verso uno sviluppo infrastrutturale sostenibile e inclusivo che noi, come realtà imprenditoriale impegnata nel territorio, non possiamo che condividere e mettere in pratica.
Angelo Contessa – Amministratore Consorzio stabile BUILD