Mancano pochi giorni alla fine di agosto e due settimane alla tradizionale festa patronale, quest’anno nettamente ridimensionata a causa dell’emergenza Covid. Eppure, è già tempo di bilanci, di tirare le somme su alcuni aspetti che hanno caratterizzato l’estate cittadina. Si è trattato certamente di una stagione anomala: il Comune ha fatto quanto possibile, con un cartellone di iniziative interessanti, ma alla fine son mancati i grandi eventi, i festival, le navi da crociera.
È stato l’anno della Puglia – letteralmente presa d’assalto – e anche la nostra città, alla fine, ha accolto un buon numero di turisti: tanti italiani ma anche internazionali. Dispiace per alcuni punti critici: è vero che a Palazzo di Città ci si era adoperati da subito per la riapertura dell’area di San Pietro degli Schiavoni, ad esempio, e che non vi è stata prontezza da parte della Soprintendenza. Tuttavia maggior coordinamento, o quantomeno un più veemente sollecito, sarebbero stati sacrosanti. Peccato, un’occasione sprecata. Idem per la fontana di Piazza Cairoli, tristemente chiusa proprio nelle settimane estive.
La città comunque si è riempita, non solo di turisti ma anche dei tantissimi giovani che studiano e lavorano fuori e che, complice lo smartworking, son tornati anzitempo a casa. Il piano della mobilità, tanto criticato, alla fine per diversi aspetti sembra aver funzionato. Gli spazi dinanzi ai locali sono stati letteralmente invasi, spesso fino a notte fonda. Zone come Piazza Dante o via Santi, chiuse al traffico, sono rinate: piene di tavolini, locali, musica dal vivo.
Va segnalata, tuttavia, la difficoltà per la ricerca dei parcheggi. Quello di via Spalato, inoltre, dove ahinoi sono apparsi anche i parcheggiatori abusivi, andrebbe forse più controllato e illuminato. Per il resto è abbastanza evidente che, al di là delle polemiche con alcuni commercianti, la chiusura dei corsi e le limitazioni ai parcheggi nelle strade toccate dalla zona rossa hanno determinato un po’ di disagi.
Lasciare aperte le grandi arterie porterebbe certamente più persone in centro e più spazi per le auto, senza inficiare il buon modello delle strade chiuse nella zona della movida, rivelatosi positivo per consumatori ed esercenti. Si possono fare entrambe le cose, facendo vivere il centro e non scoraggiando chi viene da fuori.
Inoltre, come già segnalato in questa rubrica, si potrebbe ripensare l’organizzazione della raccolta porta a porta nelle zone centrali. Lasciare i rifiuti per tutta la notte lungo le stradine storiche e i corsi non è un benvenuto per i turisti e rischia di attirare insetti e ratti.
Infine, la cartellonistica per i turisti: negli ultimi anni sono stati fatti enormi passi avanti, ma un po’ di attenzione in più non guasterebbe. La struttura a tre facce in corso Garibaldi, con pianta della città e cartellone eventi, è consultatissima da cittadini e turisti; peccato sia annerita e scarabocchiata da tempo immemore. Cambiamola e pensiamo ad altre postazioni analoghe in altri luoghi.
Una simile potrebbe essere posta anche sul lungomare, dove il bellissimo centro per le informazioni turistiche non gode di alcuna insegna (comprensibilmente, essendo un palazzo storico) ma nemmeno di un qualche logo o segnale che sul lungomare possa segnalarne la presenza. Sì tratta di piccole grandi attenzioni, che aiutano – però – a far crescere e migliorare una città.
Andrea Lezzi (Rubrica BRINDISI VISTA DA ROMA – Agenda Brindisi – 28 agosto 2020)
Come è andata l’estate brindisina?
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