La mole di notizie che danno conto di eventi drammatici, persino dal punto di vista umano, rende il rischio di assuefazione così vero che, se non criticamente rimosso, è la stessa coesione sociale a porsi in discussione, come se i problemi dovessero sempre coinvolgere gli altri e mai riflettersi su noi stessi in quanto persone e/o comunità. Di recente, ad esempio, militari dell’Arma sono riusciti ad afferrare letteralmente un cittadino di Taranto, 49 anni, poco prima che questi si lanciasse nel vuoto dal terrazzo della palazzina di due piani come gesto di disperazione, per uno sfratto esecutivo ed il conseguente intervento dell’ufficiale giudiziario. Ai Carabinieri l’uomo ha prima gridato tutta la sua angoscia, esasperata al punto da convincerlo al suicidio; poi si è sciolto in lacrime ed è stato salvato dall’estremo gesto, con la promessa del rinvio delle operazioni di sfratto e della ricerca di una nuova sistemazione abitativa.
“Detto che tra pandemia, inflazione, prezzi al consumo alle stelle causa speculazione, alti costi dell’energia ed altri riflessi economici della guerra in Ucraina, le famiglie italiane faticano sempre più a sostenere anche il livello degli affitti, stando ai recentissimi dati Istat la povertà assoluta risulta più diffusa appunto tra chi vive in affitto, nel Mezzogiorno con il 10%, al Nord con il 6,7%, al Centro con 5,6% mentre sono 1,4 milioni di minori in povertà assoluta, cioè il 14,2%” sostiene Gianfranco Solazzo (foto), segretario generale Cisl Taranto Brindisi. I dati Istat confermano, prosegue Solazzo, che “in Italia ed in particolare nel Mezzogiorno il problema della casa e quello della povertà sono strettamente collegate, perciò urgono politiche abitative orientate al sostegno dei più bisognosi.”
Massimo Caliandro (foto), segretario generale territoriale Sicet Cisl sottolinea: “Continueremo a sollecitare tutti i soggetti istituzionali, dal Governo alla Regione Puglia, dagli Enti Locali alle Arca, dagli Ambiti sociali territoriali alle Prefetture, ad intervenire in materia di politiche abitative in quanto le stesse sono connaturate alle politiche sociali ma farlo in maniera strutturata e non solo congiunturale, senza cioè ridursi ad inseguire le emergenze bensì ricostruendo, ciascuno per le proprie competenze, una rete di protezione sociale che cominci col rendere i canoni di affitto socialmente sostenibili ed il valore dell’abitare effettivamente condiviso.” Per Cisl e Sicet Cisl occorrerà, dunque,accelerare lo sblocco degli oltre 300 milioni stanziati per i sussidi agli inquilini, ancora fermi per la perdurante assenza del decreto di riparto di tali risorse alle Regioni, con chiaro riferimento ai 100 milioni del fondo sostegno affitti (Decreto Aiuti) e ai 230 milioni inseriti in Legge di bilancio 2022 alla voce interventi per ridurre il disagio abitativo. “Le politiche abitative e la lotta alla povertà – concludono i segretari – sono decisive per la giustizia, la solidarietà, l’inclusione e la coesione sociale.”