Se c’è un tema su cui in questi anni si è discusso fin troppo, questo riguarda certamente la viabilità cittadina, in particolare quella del nostro centro storico. Tra esperimenti delle Amministrazioni, firme dei comitati, richieste delle associazioni e tanto altro, alla fine le scelte relative alla parte più antica della città – che poi sono quelle cruciali per l’economia e il turismo locali – sono state le più disparate. Come spesso accade, però, non si è quasi mai arrivati a definire una strategia globale, un piano che potesse includere davvero bisogni e necessità delle differenti realtà interessate: residenti, turisti, commercianti, ristoratori e così via.
La recente scelta dell’Amministrazione comunale, invece, con la quale si è deciso di chiudere al traffico il centro storico dalle ore 20.00 alle 02.00, va detto, è quantomeno chiara e coraggiosa. Finalmente si decide una strada e la si porta avanti.
Chi scrive, spesso ha avuto modo – anche in questa rubrica – di ribadire la propria contrarietà ai Corsi chiusi al traffico. Perché da sempre convinto che il vero patrimonio da tutelare sia quello del centro storico, mentre i tre corsi brindisini – che non hanno nulla di davvero antico – fungono da arterie di collegamento, necessarie, funzionali e al contempo anche belle, sebbene aperte al traffico.
Eppure credo che la scelta adottata da Palazzo di Città rappresenti la giusta via di mezzo. Lo è per diversi motivi: perché arriva dopo una fase di confronto con i commercianti e i gestori delle attività, di solito i più restii dinanzi a misure di questo genere e stavolta quasi tutti concordi con l’Amministrazione. Perché risponde praticamente all’argomentazione – talvolta strumentale, talvolta sincera – di chi afferma che chiudere al traffico le strade del centro contribuisca alla crisi del commercio. Poter parcheggiare lungo i corsi fino alle ore 20.00 di certo non sarà un freno alle spese.
E ancora, credo sia una buona scelta perché permette comunque ai residenti delle strade interessate dalla chiusura di poter accedere e parcheggiare nella zona rossa, mentre per i non residenti sono state previste comunque nuove zone parcheggio e nuovi stalli in vie limitrofe.
Ecco, dinanzi a questi elementi credo si possa quantomeno riconoscere la volontà di fare le cose per bene. Di certo qualche disagio non mancherà, così come le polemiche. A chi, però, sostiene che la chiusura di una parte – nemmeno tutta – del centro possa rappresentare un serio deterrente per uscire e godersi la città suggerirei di ripensare al nostro atteggiamento nelle altre località.
Troppo facile lamentarsi per qualche euro di parcheggio quando magari poi in Valle d’Itria ne paghiamo anche il triplo. Fin troppo semplice lagnarsi per qualche metro di strada a piedi quando magari a Lecce parcheggiamo a due chilometri dal centro. Ecco, sarebbe bello che iniziassimo a tenerci davvero a questa città, ma concretamente: investendoci, prendendo i mezzi pubblici, valutando le scelte di chi la guida – al di là dei colori politici – e imparando a viverla, seppur con tanti piccoli grandi problemi.
Solo in questo modo potremo crescere, come comunità e come economia.
Intanto questa estate potremo goderci una pizza o un drink al tavolino senza traffico e tra la gente. Direi che è già un buon inizio.
Andrea Lezzi (Rubrica BRINDISI VISTA DA ROMA – Agenda Brindisi – 3 luglio 2020)
Centro chiuso al traffico: perché sì
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