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Catalano: «Il fascino della sirena» … quel pasticciaccio alla brindisina

Se, in spiaggia o al bar, vi trovaste coinvolti in quel giochino d’antan che contempla rapide risposte per associazioni d’idee e vi fosse sparata la parola «Sirena», probabilmente rispondereste subito «pompieri» o «ambulanza». La risposta passerebbe ma, attenzione, di sirene ce ne sono tante e per conoscerle tutte non basta andare su Wikipedia. No, bisogna leggere l’ultimo romanzo di Ettore Catalano «Il fascino della Sirena», edito nel novembre del 2022 da Progedit Bari.
L’autore, noto a Brindisi quasi come Virgilio, ha insegnato Letteratura Italiana nelle Università di Bari e del Salento, prodotto un‘impressionante serie di opere di critica letteraria e teatrale, infine, per non farsi mancare nulla, ultimamente ha pubblicato quattro romanzi noir, uno all’anno a partire dal 2018. Questa volta Ettore, oltre che prode anche proteiforme, ha elaborato un romanzo breve che è molto più di un noir. Un testo di centoventicinque pagine, agile e scorrevole, scritto con una cifra stilistica elegante, misurata, scevra da indoramenti superflui, e quindi perfettamente funzionale alla mission narrativa. D’altro canto, per uno studioso che per una vita si è nutrito ad allievi (non fatevi sfuggire il bisenso), orecchiette, braciole e classici in varie salse (italiana, latina e greca), la concinnitas è una prerogativa quasi naturale … L’esatto contrario della prosa barocca adottata dall’eccentrico Gadda, autore di «Quer pasticciaccio» omaggiato dal Nostro con un «inchino» alla fine del capitolo 24. «Il fascino della Sirena» è un romanzo originale e accattivante nella storia e nell’intreccio, perché ai consueti ingredienti del giallo ad alta tensione unisce elementi collaterali, ma niente affatto secondari, perfettamente armonizzati al contesto.
La sapiente alchimia adoperata dal Maestro conferisce nuances fascinose alla trama, «nobilitandola» con rappresentazioni di luoghi, personaggi e fatti storici locali legati dal filo rosso della memoria attiva e condivisa. Un’operazione intelligente e captativa che coinvolge ed emoziona il lettore, facendolo sentire «lector in fabula», dandogli la sensazione di partecipare alla vita dei quei «luoghi dell’anima» così ben descritti e storicizzati. Un’altra prerogativa peculiare è rappresentata dalle tante citazioni, raffinate oasi di rimandi al pensiero classico, alla musica colta, alla letteratura, alla storia patria: un godimento per chi le rispolvera dai cassetti della memoria, una piacevole sorpresa e fonte di arricchimento per chi invece le scopre nell’occasione. Questo è un tipico noir urbano in cui spiccano palazzi gentilizi che ostentano stemmi araldici recanti motti latini, una serie di «ominicidi» su cui incombe (quasi) sempre l’ombra di una Sirena accompagnata da un biglietto criptico, vari personaggi sistemati come pedine su di una scacchiera, un vice questore antieroe che investiga ed è l’Io narrante, un «serial killer dei palazzi» che spera di farla franca … Ci riuscirà? Beh, questo lo scoprirete solo leggendo …
Gabriele D’Amelj Melodia

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