Autore: Cultura IN EVIDENZA

Capitale Italiana della Cultura, Matarrelli: «Mesagne 2024 continua»

Mesagne 2024 continua. Si esprime così su facebook il sindaco Toni Matarrelli subito dopo aver ricevuto la notizia che la sua città non sarà Capitale Italiana della Cultura. Il progetto «Umana meraviglia» della competente Simonetta Dellomonaco, non ha avuto la meglio su Pesaro.
Raggiungiamo il sindaco al telefono, di ritorno da Roma.
Un po’ di amaro in bocca?
Abbiamo concorso per essere noi Capitale della Cultura per cui è innegabile che saremmo stati più felici se avessimo vinto. Ciononostante, il nostro progetto, Mesagne 2024, non solo rimarrà in piedi ma verrà realizzato perché stiamo già lavorando per sostenerlo e compierlo. Per cui noi comunque andiamo avanti.

Arrivare in finale è già una vittoria?
Il Ministro Franceschini ha riconosciuto che i dossier che partecipano a questa competizione negli ultimi anni sono tutti molto interessanti e professionali. Ci ha invitato a considerare il fatto che essere tra le dieci finaliste è un titolo da esibire, in ogni caso. Come un film che viene candidato all’Oscar. Io credo che non abbia tutti i torti.
I pugliesi avevano già provato una delusione analoga con la bocciatura di Lecce nel 2015, il programma però, allora, aveva molti limiti che sono emersi nella valutazione. Nel caso di Mesagne, invece, il progetto si è distinto per originalità e innovazione.
Un progetto fatto molto bene, decisamente interessante, valutato anche in maniera molto positiva dalla Commissione che alla fine dei lavori si è soffermata per complimentarsi con noi. Simonetta Dellomonaco ha fatto un lavoro straordinario e insieme a lei ovviamente anche tutti coloro che hanno collaborato.

Il sindaco di Brindisi si è dichiarato pronto a lavorare con Mesagne per progetti culturali in comune e sarà al vostro fianco nel prossimo Festival «Culturare». In qualità anche di neoeletto alla presidenza della provincia potrai farti promotore, con Mesagne, di una rete culturale della provincia di Brindisi?
La collaborazione col sindaco di Brindisi e con tutti i sindaci della provincia ormai è un fatto consolidato nella nostra terra. Al nostro progetto hanno partecipato tutti i sindaci della provincia, nessuno escluso. Di conseguenza il senso della partecipazione al nostro Festival si inserisce in questa prospettiva. Siamo dell’avviso che un territorio possa crescere se cresce omogeneamente, dobbiamo continuare ad essere tutti insieme impegnati nella costruzione di percorsi comuni che in questo caso hanno a che fare con la cultura ma che in altri casi avranno a che fare con altre dinamiche proprie delle attività di un amministratore.
Da luogo simbolo della criminalità organizzata a finalista come Capitale della Cultura, un bel riscatto per la città di Mesagne …
La sintesi di quest’esperienza l’ha fatta don Ciotti, proprio con questo termine. Tornato da Roma ho partecipato a un convegno che si è tenuto a Mesagne con la partecipazione anche di Cataldo Motta, del procuratore della Repubblica Antonio De Donno e di Tano Grasso. Proprio alla fine della serata don Ciotti ha voluto fare un’ultima battuta: Mesagne non sarà diventata Capitale della Cultura, ma è senza dubbio la Capitale del Riscatto. L’ha detto lui, don Ciotti. Mesagne è la Capitale Italiana del Riscatto.
Valeria Giannone (Agenda Brindisi – 18 marzo 2022)

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