Il Covid-19 ha fermato quasi tutto. Quello che non è riuscito a fare, fortunatamente, è fermare la vita: quella che scorre nell’incessante crescita delle piante che rendono unica la nostra Terra, la vite. Il lavoro, messo in sicurezza con le misure previste dai tanti decreti, è proseguito nella fiorente campagna salentina e in quei 2.500 ettari di vigneto che rappresentano il tesoro di mille famiglie socie della più grande realtà cooperativa del Sud Italia, Cantine Due Palme. Nel periodo primaverile-estivo, questo meraviglioso lembo di terra bagnato da due mari vede tanti operatori dediti alla potatura verde: un’operazione necessaria a impostare una forma di allevamento della vite e determinare una buona riuscita della vendemmia. Potare bene la pianta significa assicurarsi un buon vino.
Le attività in cantina procedono sotto l’occhio vigile del Presidente Angelo Maci e dei suoi validi collaboratori enologi. Dopo un’intera vita di incessante attività, il numero uno di Due Palme non mostra segni di cedimento: «Sono fiero di essere alla guida di un’azienda che continua a darmi soddisfazioni e ancora oggi è in evoluzione. Penso che il ricambio generazionale è un momento che sta inevitabilmente segnando la mia vita. Credo di aver costruito una squadra vincente che, nelle nuove leve, riuscirà a garantire un futuro ancora di fiorente per la viticoltura Salentina». Il mercato si è ripreso dopo un brusco rallentamento avvenuto a febbraio, il settore HORECA ha subito un duro colpo a causa della chiusura di Wine bar e ristoranti. Fortunatamente la Due Palme da anni è riuscita a diversificare il mercato seguendo anche il filone della Grande Distribuzione Organizzata Italiana e Estera e questa scelta ha garantito una sopravvivenza anche in questo periodo di crisi mondiale. Rinviate le visite in azienda per turisti, scolaresche e universitari, che dedicavano la mattina a conoscere i processi di vinificazione del Negroamaro e Primitivo o ad ammirare la Sala Selvarossa, ricavata all’interno di una barricaia e gloriosa arena di mille soci viticultori. Insomma, programmazione e pianificazione hanno garantito a Due Palme di affrontare i giorni bui in maniera meno pesante di quella che agli inizi di questo incubo si andava a delineare.