Siamo da sempre convinti che il partenariato pubblico-privato possa costituire un binomio formidabile per la realizzazione di opere pubbliche utili alla collettività. Tanto più se quel partenariato serve a valorizzare beni di proprietà comunale in stato di abbandono. In alcuni casi poi la valorizzazione di tali beni è un obbligo imposto dalla Legge. E’ il caso, ad esempio, dei beni trasferiti nel patrimonio del Comune a seguito del cosiddetto federalismo fiscale. In quest’ottica avevamo proposto due emendamenti al programma delle opere pubbliche. Con il primo proponevamo di realizzare un’area sosta camper nel vecchio camping di Via Materdomini . Un’area che giace in stato di totale abbandono ed il cui riutilizzo con l’innesto di capitali privati poteva rappresentare il primo segnale della volontà di ridare dignità alla nostra costa. Con il secondo avevamo ipotizzato, sempre con l’intervento di capitali privati, di provvedere al revamping dell’impianto di frantumazione degli inerti di proprietà comunale, anche questo abbandonato da tempo. Un impianto la cui riattivazione potrebbe porre un argine all’abbandono incontrollato nelle campagne brindisine di materiali di costruzione. Entrambi gli emendamenti sono stati bocciati dalla maggioranza con le motivazioni più pretestuose: dalla necessità di redigere un più ampio programma di valorizzazione della costa alla volontà di affidare la gestione dell’impianto di frantumazione degli inerti alla Multiservizi, che non si sa con quale risorse dovrebbe provvedere alla sua riattivazione atteso che occorre circa un milione di euro! E così si sono lasciate morire le speranze di imprenditori che erano disposti ad investire e ad offrire possibilità occupazionali ai tanti brindisini privi di lavoro. Del resto cosa aspettarsi di diverso da una Amministrazione che concepisce il binomio pubblico-privato solo per realizzare opere destinate ai defunti, siano essi persone umane od animali. Ed infatti nel programma delle opere pubbliche approvato dalla maggioranza consiliare le uniche opere che si prevede di realizzare con l’apporto di capitali privati sono il forno crematorio, la casa del pianto ed il cimitero degli animali. Sarebbe ora di cominciare a pensare anche ai vivi prima che la città muoia definitivamente!
Gabriele Antonino – Capogruppo PRI Comune di Brindisi