Possiamo dirlo tranquillamente: quella appena conclusa è stata una settimana d’oro per la nostra città. Un lungo weekend di spettacoli e divertimento in cui tutto sembra essere andato per il meglio. Brindisi si scopre – o ancor meglio, si conferma – bella e attraente, ricca e vivace. E lo fa grazie a una serie di iniziative – tutte riuscitissime – capaci di coinvolgere e richiamare cittadini e forestieri. Ad aprire le danze, alcuni giorni prima, due bei speciali televisivi andati in onda sulla prima rete nazionale, che hanno regalato una vetrina davvero importante. A seguire, qualche giorno dopo la XII edizione di «Pugliesi Nel Mondo», con tante eccellenze che portano in alto il nome della nostra regione (nella foto la premiazione del presidente della NBB Nando Marino).
Un bel successo, poi, la due giorni di Porto Rubino, organizzata dal Comune assieme a PugliaPromozione e al Teatro Pubblico Pugliese. Un momento di musica e di festa (foto Dario Di Scanno) che fa il paio con la rassegna estiva muSEAc, tenutasi presso l’ex capannone Montecatini. Le due iniziative hanno il pregio di valorizzare al meglio gli angoli del nostro porto, le nostre ricchezze, ma anche di ribadire quello che dovrebbe essere un mantra per la città: Brindisi cresce se si afferma come città capace di vivere in simbiosi col suo mare. Un concetto da sempre declinato ovviamente dal punto di vista prettamente economico e commerciale ma che in questi anni – finalmente – si districa anche da quello della valorizzazione culturale e del marketing territoriale. Vanno letti in questo senso, dunque, gli eventi musicali e culturali sulle nostre banchine – dal capannone alle Scalinate virgiliane passando per le sciabiche – fino alla speranza di una completa e innovativa valorizzazione del Castello Alfonsino. Aspetto su cui – si spera – l’Amministrazione possa trovare finalmente la quadra con la Soprintendenza.
Abbiamo bellezze cha farebbero impallidire le più famose città d’Europa. Basta leggere le recensioni entusiastiche degli artisti o degli imprenditori che proprio per queste iniziative hanno lavorato in città. Da Mannarino ai Selton, ai diversi organizzatori degli eventi, tutti hanno espresso soddisfazione per l’accoglienza, finanche la sorpresa per una location alle quale forse non erano nemmeno preparati. Sorpresi da cotanta bellezza e dalla buona organizzazione. Nulla di cui stupirsi in realtà. La nostra è una città dal potenziale straordinario, lo sappiamo e l’abbiamo sempre saputo. Il problema, semmai, è valorizzare concretamente ogni suo elemento, mettere in moto tutti gli ingranaggi e far camminare la macchina. E in ambito turistico-culturale, va detto, questa amministrazione ci sta provando. Le polemiche su altri temi – dalle politiche di sviluppo industriale, al futuro del porto, passando per i cantieri in città – sono comprensibili ma non possono davvero oscurare quanto si sta facendo dal punto di vista del marketing turistico.
Tornando agli ultimi giorni, il clima mite, per non dire estivo, e la concomitanza con il ponte del 2 novembre hanno regalato una cornice perfetta per i diversi eventi della città. Azzeccata anche la concomitanza con l’International Street Food Italia, nel Piazzale Lenio Flacco, evento che ha fatto registrare il pienone. A tal proposito sarebbe carino immaginare, per le prossime edizioni, qualche iniziativa nella zona degli stand: un palchetto, una zona per i dj set, un angolo dedicato alle band live. Insomma, anche un qualcosa capace di intrattenere i tantissimi frequentatori dell’evento senza lasciarli in balia delle decine di radio dei furgoni, con musiche spesso diverse. A dimostrazione di ciò anche il successo di un piccolo angolo con un live di musica argentina, che nel post serata ha attirato decine di ragazzi, a conferma della voglia e della ricerca di piccoli momenti di svago serale e di festa anche per i più giovani. Da sottolineare, poi, l’apertura pomeridiana degli scavi archeologici di San Pietro degli Schiavoni – non sempre fruibili nei mesi scorsi – e quella di un luogo magico del centro storico, che forse dovrebbe essere ancor più pubblicizzato: la sede del Museo Diocesano all’interno della Chiesa di San Paolo Eremita. Una vera chicca che – come appurato personalmente nel corso di una recente visita – risulta essere davvero apprezzata dai turisti.
In conclusione, la città ha saputo tirar fuori davvero il meglio di sé. Questo non significa che non si possa sempre migliorare. Ad esempio, perché non concedere ai grossi furgoni dei diversi eventi degli appositi posteggi in zone meno centrali? Vederli ammassati sotto la fontana monumentale di Piazza Santa Teresa – del tutto oscurata dalla loro maestosità – era un po’ un pugno nell’occhio. Idem per piazza Duomo, che domenica sera assomigliava più a un parcheggio di un centro commerciale che non a uno dei luoghi più suggestivi della città. Un po’ più di attenzione non guasterebbe ma intanto la strada è quella buona.
Andrea Lezzi (Rubrica BRINDISI VISTA DA ROMA – Agenda Brindisi 4 novembre 2022)
La foto di copertina è di Dario Di Scanno