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Brindisi vista da Roma / Temi e protagonisti della sfida elettorale

Candidati ai nastri di partenza. Con inusuale ritardo rispetto al tradizionale avvio della campagna elettorale, la corsa per le amministrative del 14 e 15 maggio prende finalmente il via. Salvo improbabili novità dell’ultimissima ora, il quadro delle candidature è al completo e vede in corsa tre sfidanti di peso, tutti con esperienza e buon seguito all’interno della comunità locale.
Nelle ultime settimane le sorprese non sono affatto mancate. La caratteristica fase di confronto e consultazioni informali tra partiti, big locali e nazionali, ha dilatato i tempi delle scelte, stringendo all’osso quelle della vera a propria campagna elettorale.
A destra come a sinistra la tanto attesa fumata bianca è arrivata con ritardo, portando con sé non poche sorprese. Se qualche settimana fa si paventava ancora l’ipotesi di uno stop alla ricandidaturaa di Riccardo Rossi, a vantaggio di una scelta unitaria di centrosinistra e Movimento5Stelle, col passare dei giorni il Sindaco uscente ha confermato la volontà di ripresentarsi. La scelta ha causato lo strappo – a dire il vero un po’ grossolano – del PD in maggioranza e la nascita di un progetto alternativo per il voto.
La candidatura di un professionista stimato e conosciuto come Roberto Fusco, sostenuto da diverse liste, tra cui quelle di grillini e democratici, apre ora uno scenario inedito nell’ala riformista. Qui Dem e 5Stelle son chiamati a un grande lavoro di consenso sul territorio. Quello di due forze strutturate e potenzialmente capaci di raccogliere ancora sostegno tra la gente. Non dimentichiamo, peraltro, che rappresentano il secondo e terzo soggetto politico del Paese.
La frattura a sinistra, arrivata comunque in tempo per riorganizzare le squadre e ripartire, appare meno pesante dell’agonia che ha caratterizzato la fase di confronto interno al Centrodestra, che di contro può comunque rivendicare l’unità della propria coalizione.
Il braccio di ferro tra le due forze principali ha tolto tempo prezioso alla compilazione delle liste, influendo sugli umori di esponenti e candidati consiglieri. Da Fratelli d’Italia, vicina al Ministro Raffaele Fitto, passando per le posizioni dei forzisti, supportati dal deputato cittadino Mauro D’Attis, per giorni si è assistito a una serie di veti incrociati, di comunicati e smentite.
La sfida, giocata più sul campo delle contrapposizioni politiche che personali, vedeva comunque in campo due opzioni a modo loro forti e spendibili. Da una parte l’entusiasmo e la passione di un giovane come Pietro Guadalupi, che alla luce dell’annunciato ritiro avrà comunque possibilità di dimostrare tanto in questa campagna, dall’altra l’affidabilità, la cultura politica e l’esperienza di Pino Marchionna. Il già Sindaco e Vicesindaco, ricordato per il grande lavoro nei giorni drammatici dell’esodo albanese, ma anche per il costante impegno per lo sviluppo locale, con diverse responsabilità, resta uno dei personaggi più amati della politica brindisina. Le sue capacità saranno utili per tenere insieme una coalizione che, seppur unita, arriva al voto coi nervi tesi.
Il lavoro degli uscenti è ovviamente sempre il più delicato. Rossi ha da una parte la forza, ma dall’altra anche la responsabilità agli occhi dei cittadini, degli anni di governo locale appena conclusi. Per lui parlano i risultati, come per ogni Sindaco che sceglie di sottoporsi ancora una volta al giudizio degli elettori.

Roberto Fusco, Riccardo Rossi e Pino Marchionna

Nessuna promessa, nessun programma, in questi casi potranno mai sostituire quanto ogni giorno il cittadino osserva da sé, quali migliorie percepisce, quali disagi vive nella quotidianità. Ed è proprio sui risultati raggiunti che il parere è discordante. Per qualcuno si è fatto poco sulla gestione ordinaria, mentre si è lavorato molto (e bene, aggiungo) di prospettiva, su progetti di lungo corso, specie in ambito turistico, culturale, di rigenerazione urbana.
Si è fatto tanto per la promozione della città, va detto. Mentre forse si poteva realizzare di più per la crescita del tessuto economico e per lo sviluppo industriale e portuale. Di un aspetto, comunque, a Rossi va dato atto: la sua Amministrazione si è caratterizzata per onestà e trasparenza, in netta contrapposizione con esperienze passate.
Rimanendo a sinistra, la candidatura di Roberto Fusco si presenta solida e interessante. Per la forza dimostrata nelle ultime politiche, con un ottimo 30,3% nel collegio uninominale senatoriale Brindisi-Taranto, per la stima di cui gode da parte di importanti esponenti politici nazionali, e per la possibilità di rappresentare appieno un fronte progressista maturo. Una proposta che – da sinistra – punta a far sintesi tra le tante anime del tessuto cittadino e a riportare un interlocutore costruttivo con le forze produttive e gli Enti del territorio.
Insomma, gli ingredienti per una tornata appassionante ci sono tutti. Mentre la città ha dinanzi a sé sfide di grandissimo peso – progetti industriali, ripresa turistica, rigenerazione urbana – ai tre candidati, adesso, tocca raccontare come costruire la Brindisi dei prossimi anni.
Andrea Lezzi (Rubrica BRINDISI VISTA DA ROMA – Agenda Brindisi 7 aprile 2023)

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